La quarta edizione di Cibò. So Good! Il Festival dei Sapori d’Italia – Speciale Appennino è un affascinate percorso alla scoperta dei tesori della catena dorsale italiana, realizzato da Gruppo Atomix in partnership con Confcommercio Ascom Bologna, Legambiente e ViviAppennino. Richiamati dal programma particolarmente ricco e invitante, oltre 30.000 visitatori hanno affollato Palazzo Re Enzo a Bologna per apprezzare il turismo slow, la mobilità sostenibile, le bellezze naturali e le tradizioni culinarie, percorrendo idealmente i 3100 km della nuova Ciclovia Appenninica, attraverso 44 parchi, 14 regioni e oltre 1.400 comuni con un’offerta di 350 prodotti DOP, IGP e tipici. Un bilancio più che positivo per questa edizione 2022, che riconferma la kermesse al centro degli eventi food più amati e apprezzati dal pubblico.
Percorsi slow tra i sapori d’Italia
Il fitto calendario di Cibò. So Good! – Il Festival dei Sapori d’Italia prevedeva Food Talk, per raccontare i “primati” del territorio appenninico; Story Cooking e Degustazioni Guidate; Corsi di Cucina, per mettere “le mani in pasta”; il Mercato dei Sapori, per percorrere un itinerario del gusto tra pasta, formaggi, salumi, olio, vino e dolci; le affollate Isole del Gusto con la loro selezione di 30 primi piatti tipici dell’Appennino, accompagnati da una ricca Enoteca di vini italiani, selezionati da Vinis; la Gin Lounge, letteralmente presa d’assalto da un pubblico attirato da questa ampia offerta di originali gin.
Particolarmente apprezzato l’affascinante viaggio tra I Borghi più Belli d’Italia, alla scoperta dei piccoli e seducenti borghi disseminati lungo il territorio italiano: luoghi incantati, senza tempo, dove perdersi tra tipicità e bellezze del territorio.
Entusiasmo e professionalità sono le chiavi del successo
“Entusiasmo, professionalità e lavoro di squadra – rileva Stefano Odorici, organizzatore di Cibò. So Good! – sono le parole chiave che ci hanno permesso di raggiungere nel 2022 numeri superiori ad ogni aspettativa. Il buon risultato di questa tre giorni ci spinge a metterci subito al lavoro per rendere la prossima edizione ancora più ricca di novità e interazione con il pubblico nell’ottica di un continuo miglioramento dell’offerta del Festival dei Sapori d’Italia”.
“Anche con questa edizione, Cibò. So Good! – Il Festival dei Sapori d’Italia ha confermato il grande apprezzamento da parte del pubblico, che ha potuto gustare le eccellenze culinarie dell’Appennino, scegliendo da un ventaglio d’offerta ampio e variegato, che mai, come quest’anno, ha proposto tutte le prelibatezze culinarie della nostra antica e amata tradizione culinaria”: ha dichiarato Giancarlo Tonelli, direttore Generale di Confcommercio Ascom Bologna.
Da parte sua, Enrico della Torre, direttore generale di ViviAppennino ha affermato: “L’edizione 2022 di Cibò. So Good! – Il Festival dei Sapori d’Italia si è si è confermata un formidabile appuntamento dove i comuni, i parchi e l’intero territorio appenninico hanno potuto evidenziare e promuovere le loro eccellenze in un ambito di altissimo prestigio. La notevole affluenza e il successo della manifestazione bolognese offrono quindi nuove opportunità per pensare alle prossime edizioni, dove le tradizioni e le specialità locali saranno sempre più protagoniste”.
“Consideriamo l’appuntamento di Cibò. So Good! di quest’anno – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – un successo clamoroso che conferma quanto diciamo da alcuni mesi: gli Appennini stanno conoscendo una straordinaria stagione di rinascita generata da una serie di concause che hanno contributo alla scoperta di uno dei territori più ricchi e affascinanti della nostra penisola. Lode quindi a Cibò! So Good! che ha creduto per tempo a questo fenomeno e ha dato voce e visibilità alle mille esperienze che, partendo dalle produzioni enogastronomiche d’eccellenza, ci hanno fatto conoscere nei tre giorni della manifestazione i veri protagonisti di questa nouvelle vague tutta italiana: gli amministratori dei piccoli comuni, i piccoli operatori turistici, i pastori e le pastore, i ristoratori, i casari, i salumai, i gestori di aree protette e tutti coloro che hanno scelto di presidiare la montagna per farne un luogo vivo e produttivo”.