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Una gita a Castel di Casio

In questo territorio dell’Appennino Bolognese, natura, arte e gastronomia convivono e s’intrecciano in un perfetto gioco di equilibri per la gioia dei visitatori.

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Nella Valle del Limentra, tra il bacino di Suviana e il fiume Reno sorge il borgo medievale di Castel di Casio.

Antico possedimento di Matilde di Canossa il borgo, grazie alla sua prossimità geografica con la Toscana, fu luogo di frequenti scambi commerciali nonché sede del Capitanato della Montagna fino alla metà del Quattrocento, quando la sede venne spostata a Vergato. 

Percorrendo i vicoli di questa suggestiva cittadina di montagna, resterete affascinati non soltanto dalla rigogliosa natura che la circonda, ma anche dai preziosi tesori artistici che la caratterizzano.

Nella piazza principale sono ancora visibili i resti della Torre medievale, edificata nel 1219 in pietra arenaria, ad opera dei Maestri Comacini. L’aspetto attuale è dovuto al terremoto del 1846 che comportò una distruzione parziale dell’edificio.

Di grande interesse è anche la Pieve dei Santi Quirico e Iulitta, le cui origini vanno ricercate addirittura in epoca bizantina. 

Affidata nel 1293 ai Canonici Lateranensi di S. Frediano di Lucca, la Pieve custodisce al suo interno una preziosa tela da altare raffigurante i due Santi, opera del maestro Guardassoni.

 

Nei dintorni di Castel di Casio

Una gita a Castel di Casio merita, senz’altro, una sosta nella vicina Badi.

Qui è possibile ammirare la Chiesa di S. Prospero, esempio pregevole di architettura barocca, ma anche l’Oratorio di Sant’Ilario di origine romanica, all’interno del quale sono conservati preziosi affreschi attribuibili alla scuola toscana.

In quest’area dell’Appennino Bolognese, natura e arte convivono e s’intrecciano in un perfetto gioco di equilibri.

Oltre il Monte Badi, punto di partenza di numerosi itinerari trekking e percorsi cicloturistici, è situato un castagno secolare (conosciuto anche con il nome di “Osteria dei Bugeon”) sul cui tronco è intagliata una porta che può accogliere fino ad una dozzina di persone.

 

Ad una dimensione che unisce storia e leggenda è poi riconducibile la duecentesca Fonte del Perio. Si narra infatti, che l’acqua sorgiva che sgorgava da questa fonte fosse capace di guarire dalla febbre.

La cittadina montana di Castel di Casio celebra le sue radici storiche medievali nel corso di una rievocazione che, ogni anno, attrae numerosi turisti.

Inoltre, grazie ad una ricca tradizione gastronomica legata a prodotti come il tartufo bianco e nero e la castagna, Castel di Casio è una meta molto amata da parte di tutti i golosi.

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