VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
Perdersi tra le bellezze d’Italia, senza perdersi il meglio.
Il Festival dei Sapori d’Italia – Speciale Appennino

Mielizia per l’Appennino, l’intervista a Nicoletta Maffini

Il miele è la cartina tornasole di un territorio, dove flora e fauna si uniscono per esprimerne l'essenza. Sono questi i temi portati da Mielizia al Festival dei Sapori d'Italia.

Mielizia - Nicoletta Maffini

Il miele non è solo un alimento, ma anche una cartina tornasole del territorio da cui proviene. Quanto è importante quindi tutelarne il benessere e qual è l’impegno di Mielizia in tal senso?

Mielizia rappresenta oltre 600 apicoltori su tutto il territorio nazionale con oltre 110.000 alveari. Tuteliamo oltre 5 miliardi di api, sentinelle dell’ambiente, protagoniste nel processo di impollinazione e creatrici di biodiversità. La produzione di un buon miele, buono e pulito, passa anche da una corretta conduzione e gestione degli alveari e dalla difesa e tutela di questi operosi insetti: le api. L’impegno di Mielizia è quello di promuovere un’apicoltura corretta, caratterizzata da buone pratiche, attenta ai biortimi delle api e dell’alveare e rispettosa dell’ambiente. L’impegno è anche quello di essere in prima linea per la salvaguardia di api e biodiversità contro l’uso di sostanze nocive in agricoltura, le coltivazioni intensive e l’uso dei pesticidi. Per garantire un buon miele, da un lato seguiamo tutte le tappe della filiera: dalla selezione dei territori più vocati, al raccolto, le analisi, il confezionamento. Punto fondamentale nominato sono proprio le analisi: numerose, organolettiche, chimico-fisiche, microbiologiche, polliniche, per garantire un eccellente prodotto.

 

Quali sono le caratteristiche che differenziano i mieli dell’Appennino dai mieli prodotti a bassa quota, in territori pianeggianti?

Le differenze sono molto legate al territorio, al tipo di coltivazioni presenti e alla proporzione fra territorio coltivato e incolto. In pianura le colture sono molto presenti, sia quelle utilizzate come colture foraggere sia frutteti; via via che si sale di quota diminuisce la parte di territorio coltivato e aumentano le parti boschive e quindi le colture spontanee. Varia naturalmente anche la proporzione fra parti urbanizzate e non e anche in questo caso le specie botaniche che si possono trovare sono diverse. Inoltre vi sono specie, tipo il castagno, che in pianura non ci sono e che caratterizzano invece i mieli da una certa quota in su e quindi quelli dell’Appennino.

 

Perché Mielizia ha ritenuto importante essere presente a Cibò So Good – il Festival dei Sapori d’Italia?

I prodotti dell’Appennino per noi rappresentano una fetta importante, considerando che tanti mieli vengono prodotti nell’Appennino, in tutta la penisola. Come noi, Cibò. So Good! – Il Festival dei Sapori d’Italia si impegna per dare risalto alle zone meno note dell’Italia, esprimendo a gran voce la volontà di tutelare il territorio attraverso un approccio lento e sostenibile, e dando spazio ai produttori e ai loro tesori artigianali. Ed è proprio in questa cornice d’eccezione che si sviluppa l’ottica comune di valorizzare qualcosa di così prezioso. Qui i produttori possono trovare un palcoscenico decisivo ai fini di comunicare con il pubblico e renderlo consapevole delle proprie scelte, un tema molto caro a Mielizia, che non può che appoggiare in pieno.