VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
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A Pianaccio, il piacere di una natura senza confini

Il piccolo paese ospita il Centro Enzo Biagi e il Centro Visita del Parco del Corno alle Scale, partenza per piacevoli escursioni nella natura.

Incastonato in una gola, nell’alta valle del Silla, Pianaccio è il luogo ideale per la partenza di numerose escursioni che portano alla scoperta di alcune tra le zone meglio conservate del Parco Regionale del Corno alle Scale, come il monte La Nuda, il Rifugio Segavecchia o “Sulle tracce del Lupo”.

 

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L’architettura dell’intero borgo è ancora perfettamente conservata nei suoi caratteri tipici, che avevano nella pietra l’elemento dominante: tutto intorno migliaia d’alberi, castagni, carpini, roverelle e più in alto aceri, faggi, che formano un suggestivo mare verde, dal quale spuntano le prime case del paese.
L’Antica Locanda Alpina della famiglia Gentilini è un sicuro punto di riferimento per una sosta ristoratrice in paese. Tutti i piatti sono rigorosamente fatti in casa, preparati con ingredienti genuini che esaltano la stagionalità delle materie prime (funghi, tartufi, castagne, selvaggina e frutti di bosco), secondo le ricette tradizionali dell’Appennino Bolognese e gli insegnamenti tramandati dalle nonne.


Tradizioni assai originali

In tutti i paesi di montagna esistevano numerose tradizioni ormai scomparse: Pianaccio non fa da meno. A Capodanno, una banda musicale improvvisata di paesani con strumenti strampalati, entravano in tutte le case abitate, facevano una suonatina ricevendo in cambio libagioni e dolci fatti in casa, oltre a vino e liquori.
Il 25 gennaio era la Notte Magica di S. Paolo dì Sèggni (dei segni), che consentiva alle comunità pagane e rurali di “leggere” i segni della natura e di fare previsioni per le attività agricole o come oracolo d’amore.
In questa notte le ragazze da marito cucinavano la farinada, una specie di crema fatta con farina di castagne mescolata ad acqua, che mettevano poi sul davanzale della finestra. Il mattino successivo, interpretando le screpolature dovute al raffreddamento, erano certe di vedere raffigurato il mestiere del futuro marito.
S. Giovanni (24 giugno) era la Notte delle Streghe e dei Folletti dispettosi. In questa notte i ragazzi del paese (i folletti) trafugavano, davanti alle abitazioni delle ragazze da marito, vasi da fiori, sedie, tavoli e altre cose, lasciando un biglietto con una filastrocca che faceva capire il luogo dove era possibile recuperare la “refurtiva”. Quanto più la ragazza era carina tanto più difficile e lontano dal paese era il ritrovamento degli oggetti trafugati.

 

Il Centro Enzo Biagi di Pianaccio

Il Centro documentale Enzo Biagi si trova al centro del paese natio del grande giornalista-scrittore, all’interno di uno dei Centri Visita del Parco. Qui è possibile ripercorrere la vita e la carriera di Biagi tramite oggetti, documenti ed esposizioni fotografiche. All’esterno dell’edificio c’è una statua di Yazuiuki Morimoto che omaggia il giornalista.
Il grande Centro Visita di Pianaccio è per metà dedicato all’ecosistema bosco, di cui illustra aspetti naturali, ma anche culturali, cioè in riferimento alle attività tradizionali delle popolazioni locali. L’altra metà dell’allestimento è invece dedicato a Enzo Biagi. Giornalista, scrittore, antifascista, Biagi rappresenta una delle figure più autorevoli della vita democratica della seconda metà del ‘900. L’esposizione permette di conoscere e ammirare le opere, le immagini ed i filmati del famoso figlio di Pianaccio.

Possibilità di visite su prenotazione: 371 4606466 – info@prolocopianaccio.org – www.prolocopianaccio.org

 

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