VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
Perdersi tra le bellezze d’Italia, senza perdersi il meglio.
Non solo fritti

Le ricette del Carnevale che non scherzano affatto!

Quando pensiamo al Carnevale abbiamo sempre in mente i dolci, solitamente fritti, ma anche i primi piatti tipici di questa festa non scherzano affatto in quanto a bontà e sostanza!

Ricette del carnevale

I primi piatti del Carnevale non hanno nulla da invidiare alle preparazioni dolci tipiche di questa festa. Da nord a sud, ecco le 5 ricette del Carnevale da ricreare passo dopo passo, per portare a casa un po’ di festa!

 

I fagioli grassi di Ivrea

Questa tipica zuppa piemontese, nota come faseuj grass, è composta da fagioli e ritagli di carne e cotenna di maiale con qualche osso, cotti nelle tofeje (e infatti spesso la si nomina anche in questa maniera), dei recipienti tondi. La preparazione è abbastanza semplice: si metteranno per prima cosa in ammollo 1 kg di fagioli borlotti secchi in abbondante acqua e si lasceranno riposare per una notte intera, in modo da facilitarne la cottura. Si procederà poi a pulire 300 gr di cotica di maiale, tagliandola poi a dadi grossi, e 2 spicchi di aglio lasciati interi. Si taglierà 1 cipolla e, a parte, si creerà un mazzetto di aromi legando con lo spago il rosmarino e l’alloro. A questo punto non vi resta che cuocere tutto in una pentola di coccio, iniziando dalla cipolla che verrà messa a imbiondire con due cucchiai di olio, per poi aggiungere la cotica, i fagioli sgocciolati, l’aglio, il mazzetto di aromi e 5 salamini di maiale. Coprite quindi il tutto con abbondante acqua, regolare di sale e pepe e lasciate cuocere a fiamma bassa per almeno 3 ore. A cottura ultimata, frullare due mestoli di fagioli per conferire cremosità alla zuppa. Estraete quindi le cotiche e i salamini e tagliateli a fettine, che adagerete sulla zuppa di fagioli, e gustatevi una tra le più sostanziose ricette del Carnevale piemontese!

 

Lo smacafam trentino

Letteralmente significa “picchia fame” e non a caso! Questa torta salata rustica, tipica del Carnevale trentino, è in effetti decisamente ghiotta e sostanziosa, perfetta per placare l’appetito. Il soffice impasto di luganega, cipolla e pancetta, è veramente facile e veloce da preparare e risulta ancora più buono se consumato il giorno dopo la sua cottura. E allora via a preparare lo smacafam, “per ancòi e per domam”. Vi serviranno 200 grammi di luganega, 120 grammi di pancetta trentina, 300 grammi di farina 00, 50 grammi di farina di grano saraceno, mezzo litro di latte intero, 2 uova, 20 grammi di burro, 1 cipolla bianca, olio, sale e pepe quanto basta. Si farà rosolare la cipolla tagliata sottile in un tegame, quindi si unirà la luganega e la pancetta, entrambe ridotte a tocchetti. A parte, preparare una pastella con burro fuso, latte, uova e le due farine, insaporendo con sale e pepe. Ottenuta una pastella liscia e priva di grumi, vi si aggiungerà il composto di salsiccia e pancetta ormai tiepido. Si imburrerà infine una teglia 30×20, vi si verserà il composto all’interno, che andrà cotto in forno statico preriscaldato a 180° per circa 50 minuti.

 

Gli gnocchi di Carnevale di Verona

Un must tra le ricette del Carnevale di Verona, questo piatto ha origini antichissime. Si narra che, tra il 1520 e il 1531, a causa di un’inondazione del fiume Adige e delle scorrerie dei lanzichenecchi, Verona conobbe un periodo davvero difficile, segnato da una terribile carestia che portò all’assalto da parte della popolazione dei forni di San Zeno per far provviste di grano e di pane. Il Podestà e alcuni cittadini più ricchi donarono viveri ai cittadini più poveri della contrada. Tra i beni distribuiti, secondo la narrazione, c’erano pane, vino, formaggio e degli gnocchi di farina e acqua. Il Carnevale ricorda il periodo di grave povertà con questa iconica ricetta: gli gnocchi, oggi a base di patate, conditi con la tradizionale pastissada a base di carne di cavallo.

 

I ravioli incaciati: una ricetta di Carnevale del Piceno

Serviti freddi o caldi, lessati o fritti, solo con formaggio o con della cannella, questi ravioli ripieni di carne di gallina sono conosciuti in tutto il piceno e consumati tra il giovedì grasso e il martedì di Carnevale. Per prepararli, risulta più facile suddividere il lavoro in due giornate, uno per la cottura della gallina in brodo, l’altro per creare il ripieno e la sfoglia per farcire i ravioli. Vi servirà una gallina “ruspante” da far cuocere dopo averla spezzata con sedano, carota e cipolla. Al termine della cottura si spolpa la gallina e si trita la carne. A parte, andranno cotti 700 grammi di carne di maiale a pezzetti con sedano, carota, cipolla e sale quanto basta, quindi si procederà a tritare anche questa carne. Si taglierà poi la mollica di una pagnotta di pane da 1 kg, privata della crosta e la si porrà in un contenitore, aggiungendo sopra un poco di brodo di gallina e di maiale per ammorbidirla e la si amalgama bene.


Si aggiunge quindi alla mollica la carne tritata e 200 grammi di formaggio pecorino stagionato, 7 uova sbattute e un poco di cannella in polvere. Mescolare bene fino ad ottenere un composto denso e non troppo morbido che sarà la farcia dei ravioli. Creare una sfoglia con 250 gr di farina “0”, 2 uova, un poco di olio e un poco di vino bianco I(si otterranno circa 50 ravioli). Tirarla e tagliarla a quadrati di circa 4 cm che, dopo essere stati riempiti con la carne, verranno chiusi a cresta di gallo e tuffati iii acqua bollente. Una volta in superfice, scolarli e condirli con un mix di formaggio pecorino e parmigiano in uguale proporzione, con aggiunta di cannella in polvere e un poco di brodo di gallina.

 

Il minestrone di Modica del giovedì grasso

U minestruni du giovedì grassu è una tra le più antiche ricette del Carnevale che si prepara tradizionalmente nella Contea di Modica, a base di verdure e lardo di maiale a cubetti. Un piatto non di certo light, ma tipico di una tradizione contadina da preservare. Prepararlo è abbastanza semplice: basterà versare in una pentola capiente dell’olio di oliva, una cipolla affettata, uno spicchio di aglio, prezzemolo tritato e 70gr di lardo tagliato a cubetti. Si procede quindi aggiungendo tutte le verdure (una patata, una carota, una costa di sedano, una zucchina e 150gr di fave secche), salando il tutto e facendo cuocere per almeno trenta minuti. Il minestrone del giovedì grasso va servito ben caldo e, a piacere, si può aggiungere della pasta corta per renderlo ancora più sostanzioso.