VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
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GENERAZIONI A CONFRONTO

Nonnalive, la pasta secondo Nonna Nerina

Si chiama Nonnalive ed è il progetto DI Chiara Nicolanti e Nonna Nerina. Un'esperienza unica all'insegna della tradizione e della buona cucina di famiglia.

nonnalive

Prendete una nipote che deve reinventarsi e una nonna che ama la cucina, mettetele insieme e la combinazione sarà davvero strepitosa. È nato così Nonnalive, il progetto ideato da Chiara Nicolanti, giovane imprenditrice di Palombara Sabina, nei pressi di Roma.

A raccontarci di più, è proprio Chiara insieme alla dolcissima e unica Nonna Nerina.

Com’è nata l’idea di Nonnalive?

Ho cominciato a pensare al progetto nel 2016, senza avere una chiara idea di business. Mi trovavo però in una situazione particolare, dopo anni di carriera come attrice teatrale e tournée in giro per il mondo, ero rimasta incinta. 

Ero abituata a stare in mezzo alla gente e l’idea di vivere in “solitudine” questa situazione, così nuova per me, mi spaventava non poco. Così, ho deciso di trasferirmi dalla nonna e godermi il riposo obbligato in sua compagnia.

Cos’è successo dopo?

nonnaliveUn giorno Nonna stava preparando la pasta fresca al mattarello. Ho scattato una foto delle sue mani che impastavano e l’ho pubblicata su Facebook scrivendo “Ciao, chi vuole cucinare con nonna oggi?” 

Il post è diventato virale e qualche giorno dopo siamo state contattate da Airbnb che in quel momento stava lanciando le sue experiences su Roma e voleva coinvolgerci.

Abbiamo accettato e in una settimana le nostre experiences sono andate tutte sold-out.

Eravate pronte ad un decollo così immediato di Nonnalive?

Onestamente no – racconta Chiara –  ma l’abbiamo comunque affrontato con un entusiasmo tale, soprattutto la nonna, che tutto il resto è passato nettamente in secondo piano.

Eravamo l’experience più prenotata pur non essendo un bnb ed era questa la cosa veramente singolare.

E poi sai, vivendo in un piccolo centro, questa situazione nuova è entrata ben presto a far parte della realtà cittadina tanto che altre vecchiette hanno cominciato a chiederci di poter prendere parte al progetto.

Nonnalive piace, il riscontro da parte del pubblico è palese e la crescita sembra davvero inarrestabile. Arriviamo a dicembre 2019, l’emergenza sanitaria si fa sempre più evidente e con essa anche la necessità di trovare una soluzione per portare avanti il progetto.

Come hai gestito il periodo della pandemia considerato che le vostre experiences si svolgevano in presenza e con un pubblico proveniente comunque dall’America?

Dicembre 2019 è stato un mese decisamente complicato, ma mi ha dato modo di conoscere Brent Freeman la cui presenza si sarebbe rivelata decisiva. 

A causa della pandemia ero stata costretta a dover annullare una grande parte delle cooking class prenotate, a quel punto bisognava trovare un piano B e così è stato.

Ho coinvolto mio marito per creare un format che rendesse fruibili le experiences online, abbiamo coinvolto Brent per creare uno e-commerce e da lì siamo ripartiti.

Nel giro di una settimana avevamo venduto 15.000 entrate ed eravamo nell’1% delle esperienze più prenotate su Shopify.

Tanto successo ma soprattutto tanto amore da parte di chi partecipa a queste esperienze. Lo stesso che Nonna Nerina, vera protagonista di Nonnalive trasmette durante ogni cooking class.

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Nonna Nerina, com’è stato cominciare questa nuova avventura con Chiara?

nonnaliveQuesta esperienza mi ha ridato la vita – racconta con un sorriso rassicurante e pieno di dolcezza –  ogni volta mi sento come se stessi accogliendo qualcuno nella mia famiglia.

La cosa più bella è preparare per i partecipanti le mie ricette del cuore, quelle che ho imparato da mia mamma e che so fare fin da quando ero bambina. 

La più classica? La fettuccina condita col pomodoro che preparo in estate. Ma hanno avuto anche grande successo gli gnocchi di zucca cacio e pepe che abbiamo deciso di riproporre.

Io adoro stare in mezzo ai giovani e penso che questo tipo di esperienze siano utili per far scoprire l’autenticità e la bellezza dei rapporti umani.

Insomma, Nonnalive piace come testimoniano i numeri raggiunti ma soprattutto come dimostrano i sorrisi delle persone che partecipano e che chiedono a Chiara di poter ritornare anche per ripetere la stessa esperienza.

E i piani futuri? Chiediamo a Chiara su cosa sta puntando per l’evoluzione del progetto

Dal 2017 ad oggi, Nonnalive ha coinvolto altre nonne ed è una realtà attiva non solo a Palombara ma anche a Napoli, Gragnano, Corinaldo e Roma.nonnalive

Per il futuro, io e la mia squadra abbiamo diverse idee ma sappiamo anche, memori degli imprevisti passati che bisogna sempre tenere i piedi ben saldi sul terreno.

Abbiamo comunque avviato una collaborazione con un brand italiano per intercettare anche il target nazionale.

Nel frattempo abbiamo organizzato il nostro business seguendo tre filoni: le esperienze online, le esperienze in presenza e la vendita di olio prodotto con olive locali.

In particolare per il primo filone stiamo puntando anche su cooking class registrate che si inseriscono all’interno del progetto Grandma’s Accademy. Le nonne non soltanto insegnano a realizzare il piatto, ma esprimono un giudizio su quanto preparato dai partecipanti che, a fine corso, riceveranno un attestato.

Mi piacerebbe poi sottolineare un aspetto che fa già parte del nostro presente. Tutta la pasta prodotta durante le nostre cooking class viene offerta alla Comunità di Sant’Egidio che la distribuisce alle fasce di popolazione più debole.

Inoltre, per corrispondere al grande seguito da parte del pubblico americano, abbiamo stipulato un accordo con Caterina’s club che offre pasti caldi ai bambini dei quartieri disagiati.

Il motore di tutto questo è l’amore di nonna – conclude Chiara.

Del resto cosa fai quando ti senti giù? Vai a casa di nonna, mangi una fetta di crostata fatta in casa e i dispiaceri svaniscono in un istante!