Non tutti i mali vengono per nuocere e, talvolta, segnano nuovi inizi fatti di coraggio, scoperte e motivazione, la stessa che serve per uscire dalla propria “comfort zone” e per prendere consapevolezza delle proprie potenzialità.
È questa la storia di Marika Ciaccia, giovane trentunenne di Varese che ha deciso di dare un nuovo itinerario alla sua vita abbracciando la strada del trekking e diventando poi guida escursionistica ambientale certificata.
Mi sono avvicinata al trekking dopo un evento traumatico che mi ha fatto rischiare di perdere la vita. Fortunatamente sono stata curata bene e mi hanno dimesso dall’ospedale con la prescrizione di “camminare sulle mie gambe”, cosa molto difficile e dolorosa per me. Tuttavia l’ho fatto e spostandomi dalla città alla natura ho scoperto che mi ricaricava anche spiritualmente. Da lì l’idea di condividere questa scoperta, questa felicità fatta di cose semplici e pure. Ho aperto quindi My life in trek, sito e canale YouTube.
Una terapia, quindi, non solo fisica che ha portato Marika a ricostruire quell’equilibrio primordiale che esiste tra corpo e mente e che rappresenta una delle principali forme di benessere
Camminare per lunghe distanze e con aspri dislivelli richiede impegno – racconta Marika – ci vuole una mente collaborante. Solo in questo modo si rafforza la determinazione, ci si scopre e si impara a conoscersi meglio. E quando il proprio corpo diventa un libro aperto, anche affrontare gli ostacoli nel quotidiano diventa più semplice.
E sembra proprio che questa via verso la felicità fisica e mentale abbia cominciato a coinvolgere un numero sempre crescente di persone, tant’è che tra i trend di viaggio per il 2021 Lonely Planet ha inserito il trekking
C’è un forte bisogno di ritornare ad uno stile di vita più naturale e sostenibile – commenta Marika – All’inizio ci sono state le prime avvisaglie con l’alimentazione, poi la cosmesi, anche l’abbigliamento ne è stato influenzato, perché escludere il viaggio? La sostenibilità fa notizia, è vero, invece dovrebbe essere normalità.
Camminare dunque alla scoperta del mondo che ci circonda assaporandone la bellezza e avendo cura di rispettarne gli equilibri è uno dei “comandamenti” che Marika ha inserito nel suo “Galateo del Trekking”, una sorta di guida sviluppata escursione dopo escursione.
Il suo sito My life in trek, infatti, ha l’aspetto di un grande puzzle in cui ciascuna esperienza contribuisce alla realizzazione di un progetto di conoscenza e motivazione al tempo stesso.
Per questo vista la mole di percorsi portati a termine, sempre e solo sulle sue gambe, chiediamo a Marika quale impatto possa avere, a suo parere, il trekking nella riscoperta delle meraviglie che caratterizzano il nostro Paese
Ho viaggiato tantissimo, dalle Ande alle Alpi Giapponesi, passando per il Nord Africa e le bellezze europee, ma solo così ho potuto comprendere a fondo che l’Italia è il paese più bello del mondo. Riscoprirlo a piedi ha molto più senso che in altri paesi data la ricchezza culturale, gastronomica, artistica che lo caratterizzano.
E nonostante l’amore per le proprie radici e per l’Italia nella sua interezza, sorge spontaneo chiedere a Marika quali sono le località che inserirebbe in un ipotetico podio
Partirei dal Piemonte con la Valle Antrona, per la sua natura selvaggia e autentica. Lo scenario è quello caratteristico delle Alpi con questi laghi e queste cascate che creano un ambiente davvero suggestivo.
Proseguirei con la Strada delle 52 Gallerie, un’antica mulattiera militare costruita sul massiccio del Pasubio nel corso della Prima Guerra Mondiale. A caratterizzare questo itinerario è il susseguirsi di strapiombi continui privi di parapetto… Tanta adrenalina, ma anche tantissima attenzione!
Ultimo ma non ultimo Seefeld in Tirolo. Questo luogo è davvero l’esempio di come uomo e natura possano vivere nel rispetto reciproco. Se vi capita di andare, dovete assolutamente visitare Alpbach!
Dopo questi utilissimi spunti, ci congediamo con l’ultimo consiglio che ha lasciato Marika a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo del trekking
Iniziate a piccoli passi. Esplorate i dintorni di casa, spesso nascondono mille sorprese. Pian piano imparerete ad ascoltare il vostro corpo, capirete se l’attrezzatura è quella giusta, vi misurerete con la fatica e allo stesso stabilirete una connessione con la natura. Qual è stata l’ultima volta che vi siete seduti ad ascoltare il canto degli uccellini, o ad osservare il laborioso cammino delle formichine?