VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
Perdersi tra le bellezze d’Italia, senza perdersi il meglio.
PROFESSIONE PERSONAL CHEF

La “dolce vita” di Gianluca Capaldi

Da Roma al Massachusetts, il personal chef Gianluca Capaldi racconta l'Italianità con stile e gusto. Nei suoi piatti l'eleganza non può mancare!

gianluca capaldi

La frase che ci sentiamo ripetere tutti, fin dall’infanzia, è sempre la stessa: vai e insegui i tuoi sogni!

E il personal chef Gianluca Capaldi, sembra proprio aver preso alla lettera questo invito.

Classe 1986, nato e cresciuto a Roma, Gianluca ha da sempre la passione per la cucina che coltiva insieme a quella per la Vespa e il mito italiano della “Dolce Vita”.

Fin dai tempi in cui curioso sbirciava nella cucina di nonna Vittoria, cercando di carpire i segreti più intimi della tradizione culinaria, Gianluca Capaldi sapeva che la sua strada, prima o poi, avrebbe incrociato il mondo della enogastronomia. E così è stato.

Oltre ai preziosi insegnamenti della nonna e della mamma, Gianluca decide di seguire dei corsi di cucina alla scuola del Gambero Rosso, per affinare tecniche e competenze.

Chi era Gianluca Capaldi prima di diventare Chef Capaldi e com’è iniziato il tuo percorso?

Un ragazzo romano come tanti – racconta Gianluca- Ho studiato economia per poi fare un master in banking and finance.  Da lì è cominciata la mia avventura nel mondo corporate (durata quasi 10 anni), con una parentesi imprenditoriale nel mondo del turismo.

Poi è nata l’idea di trasferirmi negli USA per sviluppare un’azienda turistica. La pandemia però ha sconvolto i piani e così, ho deciso di recuperare una passione rimasta latente per troppo tempo, quella per la buona cucina italiana.

E da ottobre da 2020 ho cominciato con la mia attività di Personal Chef Services, a riprova del fatto che non è mai troppo tardi per reinventarsi.

L’estetica sembra avere un ruolo fondamentale nella tua filosofia. Quanto ha influito sulla tua attività di chef?

Nella mia presentazione faccio riferimento alla Dolce Vita e a miti intramontabili come la Vespa e allo stile vintage. Ho sempre avuto una ossessiva passione per l’estetica, il look e la moda e cerco sempre di mettere un pizzico di tutto ciò in quello che faccio. Anche nei miei piatti.

Dopo la scelta della materia prima, sulla base di stagionalità e qualità – spiega Gianluca –  l’esecuzione del piatto deve avere quel tocco in più. Si mangia anche con gli occhi, niente di più vero!

Italianità, cosa significa questo termine per te e come lo declini nella tua cucina?

Per me, essere italiano, significa appartenere ad una grande storia di sviluppo socio culturale – chiarisce Gianluca Capaldi – in più essendo nato e cresciuto a Roma, capitale di uno degli imperi più importanti, percepisco il mio sentimento di Italianità in modo ancora più forte. Tutto ciò viene declinato nella mia cucina tramite l’uso di ingredienti selezionati e cercando di emulare le ricette tradizionali. Nelle mie cene private ogni piatto racconta una storia della nostra tradizione.

Il trasferimento negli Stati Uniti ti avrà senz’altro dato modo di vedere in che modo il nostro Paese viene percepito all’estero. Sicuramente c’è un grande amore verso l’Italia, ma spesso aspetti davvero significativi vengono trascurati.

Quali sono gli elementi che, a tuo parere, andrebbero maggiormente valorizzati per promuovere, al meglio, la nostra cultura culinaria?

Principalmente si dovrebbe rimanere fedeli alle tradizioni della cucina italiana, senza se e senza ma. Con i miei clienti sono sempre molto categorico nel rispettare la vera italianità nei piatti che realizzo. Non sono molto propenso a “variazioni sul tema” –  puntualizza Gianluca.

La cucina italiana racconta una storia lunga secoli, non si può assolutamente prescindere da questo.

A chiusura della nostra chiacchierata con lo chef Gianluca Capaldi, fare una domanda provocatoria è d’obbligo!

Se il presidente degli Stati Uniti ti chiedesse di realizzare un piatto italiano per lui, cosa gli prepareresti e perché?

Bellissima domanda, anche se la risposta è praticamente scontata. Gli preparerei una bella carbonara!

E se mi chiedi il perché ti rispondo: Perché so’ romano de Roma!