Via Zanardi è una strada decisamente strana. Nasce da una delle 12 porte storiche del centro di Bologna, si snoda per alcuni chilometri tra edifici residenziali e piccole attività commerciali; si trasforma poi in una strada di periferia, costeggiata da centri commerciali, concessionarie e autofficine, per poi cambiare nuovamente identità e tingersi di verde. Tra macchie di alberi e cespugli, e vaste distese di campi, inaspettatamente ci si trova al cospetto di una giovane realtà che merita di essere raccontata. L’aggettivo “giovane” non è di certo utilizzato con il significato di inesperto; l’Apicoltura Finelli vanta infatti ben 40 anni di storia familiare, che il “patron” Matteo Finelli ci racconta con grande entusiasmo.
Apicoltura Finelli, una storia che si tramanda
Nel 1976, suo padre Gianfranco iniziò a coltivare questa passione e acquistò tre alveari, collocati sull’Appennino Bolognese. I primi anni furono dedicati in particolar modo all’allevamento di api regine e allo sviluppo di nuclei di api, mentre con il tempo le tecniche e le tradizioni apistiche del bolognese divennero sempre più alla portata del temerario Gianfranco, il quale trasformò la sua passione in un vero e proprio lavoro. È il 2004 quando Matteo sente forte e chiara la volontà di percorrere la medesima strada del padre e così il progetto cresce, si consolida e si amplia, fino ad arrivare a gestire circa 500 alveari e 450 nuclei di fecondazione.
“La nostra apicoltura è basata sull’allevamento delle api regine di razza mellifera, sottospecie ligustica, (l’ape italiana, rinomata in tutto il mondo per docilità e laboriosità, ndr.), sulla formazione di nuclei di api da vendere e sulla produzione di Pappa Reale. Ci consideriamo un’azienda apistica atipica, in quanto cerchiamo di diversificare il più possibile le nostre produzioni: siamo al servizio delle aziende improntate sulla produzione di miele e degli apicoltori amatoriali e, seppur in maniera marginale, riusciamo a produrre discrete quantità di miele e polline che vengono venduti direttamente in azienda e conferite alla cooperativa agricola CONAPI, di cui siamo soci.”
Cammino in punta di piedi nel vialetto che conduce allo shop dell’apicoltura dove acquisterò miele e cera d’api purissima, scorgendo non molto lontano una serie di alveari, e subito mi domando e gli chiedo quanto lavoro ci sia dietro tutto ciò.
“Lavoriamo tutto l’anno, ma è da aprile a settembre che si svolge la stagione produttiva, stagione durante la quale non abbandoniamo mai i nostri alveari e dedichiamo alla loro cura tutti i giorni della settimana. Abbiamo circa 700 alveari, tutti posizionati tra le colline e la pianura del territorio bolognese. Quello dell’apicoltore è uno storico lavoro di questa zona, alcuni nostri predecessori iniziarono questa attività alla fine dell’Ottocento. Produciamo famiglie di api (nuclei) che vendiamo ad altri apicoltori e alleviamo api regine italiane, sia per nostro uso, sia per la vendita ad altri apicoltori. Produciamo pappa reale, polline e i mieli che il nostro territorio può offrire: acacia, tiglio, castagno, millefiori, melata, anche se le ultime stagioni sono state avare di buone produzioni a causa del clima avverso. In particolare, ci sono state delle gelate anomale in primavera e una forte siccità in estate che hanno avuto un impatto negativo sulla produzione”.
L’importanza delle api
Acquisto senza indugio un vasetto di miele di acacia, perfetto da abbinare a formaggi freschi, ricotte stagionate ed erborinati, mentre proseguo a porre domande per accrescere la mia conoscenza di questo affascinante mondo. Accantonata la produzione, mi interessa focalizzarmi sul ruolo delle api, la cui importanza è ormai fortunatamente nota grazie alle molte campagne di sensibilizzazione, ma che è sempre bene ricordare.
“Le api sono insetti preziosissimi. Sono responsabili di buona parte dell’impollinazione, vere e proprie sentinelle dell’ambiente. Abbiamo collaborazioni con aziende che ospitano i nostri alveari al fine di monitorare l’ambiente circostante, analizzando il miele prodotto, per valutare anche l’impatto delle proprie pratiche industriali sul territorio. In qualità di presidente dei produttori di pappa reale italiana (COPAIT), collaboro con diverse associazioni di produttori per formare buoni apicoltori che si impegnino nella tutela della salute degli alveari. A tal dine, cerchiamo di lavorare affinché le api possano godere di ambienti sani, in cui raccogliere il nettare per trasformarlo in miele. Per questo, serve anche la collaborazione del mondo agricolo: il rispetto degli insetti pronubi in agricoltura è il primo passo per poter ottenere prodotti di qualità nel pieno rispetto dell’ambiente. L’uso eccessivo di pesticidi crea un ingente danno, prima agli insetti e poi ai consumatori e agli operatori stessi. Per questo è importante il dialogo con le aziende agricole che spesso ci ospitano e che sono i custodi dell’ambiente dove lavoriamo noi e le nostre api”.