L’Emilia Romagna vanta numerose eccellenze. Borghi, edifici artistici ed una ricca enogastronomia apprezzata in tutto il mondo. Ed è proprio in questo contesto che trova spazio lei, la Pera dell’Emilia Romagna IGP.
Storia e territorio
Si hanno tracce di questo frutto già a partire da 4000 anni fa, quando la Magna Grecia e l’Impero Romano ne intensificarono la coltivazione.
Ma è con i primi del ‘900 che comincia a diffondersi una tradizione legata alla pera in Italia ed, in particolar modo, in Emilia Romagna. Pare infatti che il territorio emiliano fosse, già allora, particolarmente votato alla coltivazione della pera grazie ad un clima particolarmente favorevole.
Oggi, la regione ospita il 70% della produzione nazionale su terreni che consentono una coltivazione di massimo 3.000 piante per ettaro.
L’inverno è il periodo in cui vengono effettuate la potatura e la lotta biologica integrata per la parte fitosanitaria. Queste fasi sono fondamentali per uno sviluppo sano della pianta e per la fruttificazione.
La raccolta della pera dell’Emilia Romagna IGP avviene a metà agosto e copre circa il 40% della produzione continentale.
Ecco perché, l’Emilia Romagna può essere considerata, a ragion veduta, il “regno della pera”.
Il marchio IGP e le varietà
Dal 1998, la pera dell’Emilia Romagna è protetta dal marchio IGP, una garanzia in termini di qualità e un impegno concreto nella tutela della tipicità e unicità di questo prodotto.
A poter vantare il marchio però, sono unicamente le pere coltivate nell’area di Ferrara, Bologna, Modena e Ravenna che si suddividono in sei varietà diverse.
La più pregiata è la Abate Fetel che si caratterizza per la forma allungata a fiaschetto e la buccia giallo rugginosa. La polpa è bianca e fondente e le note leggermente acidule. Tra le varietà è l’unica ad essere coltivata solo ed esclusivamente in territorio emiliano.
La Conference ha una forma similare alla pera Abate ma si differenzia per il colore della polpa, tendente all’avorio, e il sapore dolce e gradevole.
Più tondeggiante e panciuta è la pera Decana del Comizio. La buccia liscia e molto sottile si caratterizza per striature tendenti al rossastro mentre la polpa è molto fine e succosa.
La Kaiser è senz’altro la più aromatica ed è facilmente riconoscibile per il colore bronzeo della buccia.
La Max Red Barlett e la Williams vengono considerate “varietà sorelle”. La prima però si differenzia dalla seconda per la colorazione rossa striata che si intensifica a seconda del livello di maturazione e per il gusto quasi speziato.
La pera Williams è nota per la sua croccantezza e succosità e per le tipiche note zuccherine.
Gli abbinamenti in tavola
Versatile, gustosa, succosa e croccante, la pera è una delle protagoniste indiscusse sulle tavole autunnali. L’abbinamento più noto è senz’altro quello coi formaggi, molto apprezzato già nel corso del Cinquecento dalla classe nobiliare che lo aveva reso un goloso dessert.
Oggi la pera dell’Emilia Romagna IGP, grazie alla sua estrema versatilità, viene adoperata dall’antipasto al dolce per la realizzazione di sfiziosi menù.
Vi basteranno un rotolo di pasta sfoglia, una pera Williams ben matura e della fontina per realizzare delle golose sfogliatine salate.
Un’esplosione di sapore è quella che nasce dall’incontro tra il gorgonzola e la pera Decana. Con questi due ingredienti potrete realizzare un ottimo risotto da impreziosire con i gherigli di noce.
Arrosto sì, ma con le pere!
Le pere Kaiser, grazie alle loro note aromatiche, sono perfette in abbinamento alla carne di maiale. Servito con delle patate al forno, questo arrosto lascerà a bocca aperta i vostri ospiti.
Non può certo mancare il dessert. E nel più classico degli accostamenti, vi proponiamo la ricetta della crostata ricotta e pere dell’Emilia Romagna IGP realizzata dalla scrittrice e food blogger Judy Witts Francini.