Un primo passo è stato compiuto lo scorso 25 giugno. I consigli d’amministrazione del Consorzio di Tutela del Lambrusco di Modena, del Consorzio per la Tutela e Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa insieme al Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C. hanno reso manifesta la volontà di realizzare un unico consorzio per rappresentare uno dei vini più iconici dell’Emilia Romagna.
Il Consorzio Tutela Lambrusco, frutto di una già pregressa comunione di intenti in termini amministrativi e burocratici, avrebbe i giusti presupposti per trasformarsi in un validissimo strumento in grado di promuovere e raccontare il valore del Lambrusco in tutto il mondo, sottolinea Claudio Biondi, Presidente del Consorzio di Tutela del Lambrusco di Modena.
“Costituire un’unica realtà consortile permetterà di presentare al consumatore finale uno dei vini immagine dell’Italia, in modo coeso e uniforme, senza per questo trascurare le diverse sfumature territoriali che lo caratterizzano” commenta Giacomo Savorini, Direttore dei Consorzi che oggi tutelano il vino Lambrusco.
“Inoltre, superando tutti i campanilismi territoriali che hanno segnato la storia del passato, la creazione di questo consorzio permetterà a tutte le denominazioni del Lambrusco di trarre un grande beneficio” aggiunge Davide Frascari, Presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini DOC Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa.
Il futuro nuovo Consorzio Tutela Lambrusco rappresenterà circa 1,3 milioni di quintali d’uva, per la stragrande maggioranza di Lambrusco, anche se includerà altri vitigni. Se da una parte rimarrà l’assoluta indipendenza decisionale delle singole denominazioni rappresentate dal nuovo Consorzio, dall’altro ci sarà una stretta collaborazione con il Consorzio Tutela Emilia, associazione interprofessionale che tutela e valorizza l’Igp “Emilia” o “dell’Emilia”.
“Valorizzare le nostre denominazioni sia in Italia che nel mondo – conclude Ivan Bortot, Presidente del Consorzio di Tutela Vini del Reno DOC – è un’operazione che guarda al futuro, a quando parleremo tutti l’unica lingua del Lambrusco”.
Non resta che attendere l’assemblea plenaria sovrana dei soci dei tre Consorzi, che si terrà in settembre, per avere una conferma definitiva in merito all’esito del progetto.