Ci sono dei golosi dolcetti della tradizione emiliana che per lungo tempo hanno deliziato nobili palati, facendo la fortuna del loro ideatore: stiamo parlando degli Africanetti.
Questi biscotti dalla struttura quasi evanescente devono il loro nome al fatto che, dal cuore dell’Emilia Romagna, venivano spediti nelle colonie dell’Africa orientale, facendoli apprezzare sempre di più ben oltre i confini nazionali.
Ma facciamo un passo indietro alla ricerca della loro origine.
San Giovanni in Persiceto, 1872. Francesco Bagnoli è nel suo biscottificio di via Guardia Nazionale e d’un tratto ha un’illuminazione: si mette subito all’opera e di buona lena riempie con un amalgama di tuorli, zucchero e marsala una serie di stampi a forma di lingotto che poi trasferisce nel suo forno. Il risultato sono dei biscotti Savoiardi di colore giallo vivo che varranno a Bagnoli la fama nei secoli e ai quali darà il nome di “Biscotti Zabaglione Secco Bagnoli”, prima che vengano ribattezzati con l’attuale termine “Africanetti”.
Agli inizi del Novecento, gli Africanetti di Persiceto avevano già fatto breccia nel cuore di molti estimatori altolocati: dalla Regina Margherita di Savoia al Duca di Genova, dal Conte di Torino al Duca di Bergamo, fino ad Antonio d’Orléans, duca di Galliera e della Real Casa di Montenegro. Un successo crescente che portò la ditta Bagnoli a ottenere nel 1908 il “Gran Prix” all’Esposizione Internazionale di Londra per i suoi rinomati dolcetti secchi.
La produzione degli Africanetti passò, a partire dal 1939, nelle abili mani della pasticcera Emilia Rusticelli, detta Mimì, la quale aveva rilevato alcuni locali del biscottificio Bagnoli, portando avanti la tradizione iniziata nel secolo precedente per una cinquantina d’anni ancora.
Un disciplinare a tutela degli Africanetti
Oggi gli Africanetti si trovano prevalentemente in forma rettangolare, circolare o ovale e la loro produzione e commercializzazione è regolamentata dall’Amministrazione comunale di San Giovanni in Persiceto, la quale ha deciso di rilanciare e tutelare questo storico biscotto. A tal fine è stato creato un apposito disciplinare e depositato ufficialmente il marchio “Africanetto di Persiceto”, dolcetto oggi altresì inserito nell’elenco dei P.A.T. – prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Emilia-Romagna.
Un’istituzione da preservare, che ancora oggi gode di grande fama e che tradizionalmente viene consumata nelle principali feste persicetane: il 24 giugno, festa del patrono del Comune, durante la fiera di settembre, nel periodo del carnevale storico.
E qui arriviamo alla famosa domanda: dove si può trovare il sontuoso biscotto di zabaione? Per non sbagliare, esiste un albo dei produttori, riconoscibili dall’apposita vetrofania esposta all’esterno del locale; ad oggi, cinque sono gli esercizi aderenti: Forno Massari, Forno delle Sorelle Bongiovanni, Magic Pasticcio, Forno Fratelli Cocchi e Antica Drogheria Bergamini.
Ma se non avete modo di andare a caccia della delizia emiliana, potete sempre ricrearla a casa, con questa facilissima ricetta!