Parlando dell’Appennino, non si può prescindere da una deliziosa produzione, il miele.
La fascia appenninica, infatti, risulta particolarmente vocata per l’apicoltura, grazie alla presenza di piante nettarifere, tra cui lupinella, sulla, castagno, rovo, lampone, pruno selvatico e più in alto mirtillo ed erica.
Tre sono le varietà prodotte in questi territori: il miele d’acacia, il miele di castagno e, nelle estati non troppo calde, il millefiori realizzato con i fiori selvatici presenti in Appennino.
La produzione del miele è quanto di più naturale possa esistere. Come ci racconta anche Angelo Marchi, che dell’apicoltura ha fatto il suo lavoro avviando un’azienda agricola a Monzuno.
L’intervento umano, infatti, è limitato al controllo dell’umidità che va mantenuta ad una percentuale al di sotto del 20%. Sono le api che, dopo aver raccolto il nettare, mescolano degli enzimi prodotti da loro stesse dando poi vita a questo preziosissimo prodotto.