VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
Perdersi tra le bellezze d’Italia, senza perdersi il meglio.
PICCOLE GITE FUORIPORTA

Tra metafisica e oasi acquatiche, nel ferrarese

Un giorno libero, una domenica di sole o semplicemente il desiderio di godere di una giornata lontana dal caos cittadino, diventano l’occasione perfetta per scoprire il territorio ferrarese.

ferrarese

In un’ora d’auto, con partenza da Bologna, alla volta del ferrarese. Visiteremo prima Tresigallo, capitale della metafisica, le oasi acquatiche delle Valli di Comacchio dove ci concederemo un lauto pranzo a base di anguilla, per poi partire alla volta del centro storico più originale ed affascinante del Parco Delta del Po. Allacciate le cinture e godetevi il viaggio!

 

Tresigallo, aldilà del tempo e dello spazio

Esistono posti in cui l’architettura ha lasciato un’impronta talmente forte da creare dei luoghi unici caratterizzati da elementi difficilmente rintracciabili altrove.
Camminando per le strade di Tresigallo, cittadina a 25 km da Ferrara, si ha subito la sensazione di ritrovarsi catapultati in una dimensione estraniante ed utopica. Questo borgo di origine medievale, centro strategico fra Ravenna e il regno dei Longobardi, ha assunto l’aspetto attuale tra il 1933 e il 1939 quando il ministro Edmondo Rossoni avviò il suo progetto di creare, all’interno della città, una connessione tra l’uomo e il territorio attraverso una logica urbanistico-simbolica.

Una città moderna dunque, fondata a tavolino, nel cui contesto furono realizzate strade, piazze, infrastrutture e centri sportivi applicando da un punto di vista pratico quelli che erano i precetti della Scuola Tedesca in merito alla “progettazione della città nuova”. A questo periodo risalgono la realizzazione di Piazza della Repubblica, la famosa “piazza a D” al centro della quale si trova una maestosa fontana con quattro sculture bronzee di gazzelle, e la costruzione del Loggiato della Chiesa, della Casa del Fascio, attuale caserma dei carabinieri, e dell’Ospedale che si contraddistingue per la scala interna a spirale e le finestre a forma di oblò.

Anche la Scuola di Ricamo per ragazze, l’Acquedotto, il prestigioso albergo Domus Tua e il Teatro Corporativo rientrano nel progetto di città razionalistica che aveva in mente Rossoni, in cui l’architettura e l’arte diventano funzionali ai bisogni dei cittadini. Per questa ragione, nel 2004, Tresigallo, che poteva già vantare la nomina di Capitale del Razionalismo Italiano, ha conquistato il titolo di Città d’Arte d’Italia. La sua posizione strategica a cavallo tra Appennino e Adriatico ha consentito, inoltre, alla cittadina di essere inserita all’interno della Via del Grande Fiume, uno dei tre itinerari della Strada dei Vini e dei Sapori di Ferrara, un percorso di 730 km alla scoperta dei paesaggi e del paniere di prodotti tipici del territorio ferrarese.

Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara Questo affascinante tragitto, percorribile in battello e anche in bici, ha permesso a Tresigallo di inserirsi anche tra le mete del turismo slow adatta a tutte le tipologie di turisti. Per chi dovesse lasciarsi intimorire dalla lunghezza del percorso, ma non vuole rinunciare a godere delle bellezze del paesaggio ferrarese, consigliamo l’itinerario di circa 1,5 km che, attraverso la Via delle Siepi, collega Tresigallo a Final di Reno, conosciuta come “Città della Macedonia” per le succulente primizie che vengono prodotte nelle campagne circostanti.

 

Nelle Valli di Comacchio, tra anguille e fenicotteri

La nostra gita fuoriporta nel ferrarese si sposta verso est, alla volta di un territorio che da sempre richiama molti turisti: le Valli di Comacchio, il più vasto complesso di zone umide salmastre d’Italia. Il tempo è tiranno e non ci permette di salire a bordo di una delle piccole imbarcazioni che da Comacchio salpano per scoprire il meraviglioso ecosistema del Delta del Po, costeggiando le saline, ammirando i colori dei fenicotteri e la ricca flora lagunare, ma a piedi tutto è concesso!

Valli di Comacchio

Punto di partenza: la stazione di pesca Foce, dove però si rende necessaria una sosta golosa prima di mettersi in cammino. Il ristorante “Il Bettolino di Foce”, ricavato all’interno di un antico casone di pesca, cattura immediatamente l’attenzione di chi si trova in zona, con il suo fascino senza tempo. Una location decisamente insolita, semplice e al contempo curata, come lo è la cucina che ci verrà proposta di lì a breve e l’attesa per il tavolo diventa subito l’occasione per un innocuo prosecco con vista sulla laguna.

Il menu del Bettolino resta fedele alla linea: pesce di Valle marinato, catalana di crostacei, spaghetti alle vongole di Goro, fritto misto, ma la protagonista indiscussa resta lei, l’anguilla. Non fatevi ingannare dal suo bizzarro e ben poco seducente aspetto: vi attende una carne tenera, dal sapore intenso, soprattutto quando viene arrostita. Al Bettolino viene proposta in varie maniere e le proviamo tutte, mossi da sincera curiosità. Marinata, alla griglia con polenta e brodetto di anguilla, le papille ringraziano e chiedono a gran voce un degno accompagnamento enoico (ed eroico).

All’anguilla è altresì dedicata una sagra che si celebra proprio in questo periodo dell’anno: 2, 3, 9 e 10 ottobre sono i giorni in cui Comacchio rende omaggio alla regina delle Valli con spettacoli, mercatini, degustazioni ed escursioni, tra le quali “La pedalata dell’anguilla”, una ciclo-escursione con aperitivo che si terrà le prossime due domeniche dell’evento. E ancora le gite in barca da Comacchio nel cuore delle Valli, con sosta proprio a Stazione Foce per una dimostrazione di pesca con il “lavoriero”, strumento molto antico, ma ancora efficiente e fondamentale per la pesca di valle.

 

Comacchio, una piccola Venezia nel ferrarese

Comacchio TreppontiDisegnata dall’acqua, deliziosamente garbata e quasi irreale: così ci appare Comacchio al nostro arrivo sul Trepponti. L’antica porta fortificata della città accoglieva coloro che vi giungevano dal mare lungo il canale navigabile, e continua ad accogliere oggigiorno turisti e cittadini con la sua insolita architettura. La sua volta funge da crocevia per quattro canali che conducono nel centro storico, ricco di chiese e di edifici di grande interesse culturale, mentre ai suoi piedi si erge l’Antica Pescheria, a rammentarci l’importanza secolare della pesca per questo luogo.

Tra ponti e canali, Comacchio stupisce davvero. Il più famoso dopo il ponte Pallotta, noto come Trepponti, è il Ponte degli Sbirri o della Ca’, anch’esso dalla costruzione complessa, formata da tre arcate in mattoni e pietra d’Istria. Il suo nome deriva dalla posizione prossima alle antiche prigioni che un tempo ospitavano i detenuti di Comacchio, per la maggior parte pescatori di frodo.

Comacchio

Se il tempo lo permette, non precludetevi una visita all’antica Manifattura dei Marinati, una fabbrica-museo, dove resta attiva ancora oggi una parte di produzione dei marinati di Comacchio. Nella Sala dei Fuochi si procede infatti al taglio, alla spiedatura, alla cottura e al confezionamento dell’Anguilla Marinata tradizionale di Comacchio, rinomato Presidio Slow Food, e da novembre a marzo è possibile assistere alla sua preparazione.

Siamo certi che il nostro viaggio nel ferrarese vi abbia messo tanta voglia di visitare questo prezioso territorio di storia, acque e buona cucina!