Cosa accade quando è la natura stessa a fornire gli strumenti per uno sviluppo economico sostenibile? Nella Valle del Diavolo in Val di Cecina, la presenza di soffioni boraciferi oltre ad aver favorito il turismo, è diventata il punto di partenza di un progetto di sostenibilità alimentare.
È nata così, nel 2009, la Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili della Toscana, che oggi conta 17 produttori e 22 sostenitori.
La geotermia nella Valle del Diavolo
Siamo nel cuore della Toscana, più esattamente in Val di Cecina in quella che viene definita “Valle del Diavolo”.
Qui tra nubi di vapore e acqua che ribolle, si è iniziato a sfruttare per la prima volta l’energia geotermica per produrre elettricità.
Per la presenza di soffioni che emettono vapori con una temperatura compresa tra 130° e i 180°, tutta l’area è interessata da fumarole e geyser che hanno favorito lo sviluppo di fabbriche per l’estrazione dell’acido borico.
Immersi in questo paesaggio, d’ispirazione per l’Inferno dantesco, è possibile ripercorrere le fasi di questa attività.

A Larderello, ad esempio, frazione di Pomarance si trova il Museo della Geotermia, narrazione dell’estrazione di energia geotermica e della sua trasformazione.
Non mancano anche itinerari che alla curiosità uniscono la bellezza dell’outdoor. Il primo con partenza da Pomarance è un percorso ad anello che passa per Santa Barbara e permette di godere dei panorami dell’Alta Val di Cecina e dell’intera area.
Il secondo è più adatto agli escursionisti e si snoda tra Sasso Pisano e Monterotondo, luoghi conosciuti per l’estrazione mineraria e anche per la pregevole biodiversità.
Il percorso, che sale fino ad una sella panoramica situata all’interno del Parco delle Biancane, diventa l’occasione per intraprendere i numerosi itinerari del Parco e per gustare la gastronomia del territorio.
Sostenibilità alimentare: la Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili della Toscana
Sfruttare al meglio una risorsa naturale così preziosa per valorizzare il territorio è stato il trampolino che ha spinto Slow Food Toscana, la Fondazione Slow Food per la biodiversità e il CoSviG a dare vita alla Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili della Toscana.

Si tratta della prima comunità mondiale del cibo ad energia pulita e rinnovabile nel settore agroalimentare e riunisce gli imprenditori che hanno priorità la sostenibilità ambientale.
Filiera corta, agricoltura sostenibile e recupero di produzioni tradizionali tipiche d’alta quota costituiscono il trait d’union tra le 17 realtà che hanno scelto di fare rete.
Le produzioni vanno dal pane del Panificio Montomoli al pregiato olio del Frantoio San Luigi. Non mancano i vini di qualità come quelli proposti da Serraiola Wine e Tenuta Monterosola, la particolare birra prodotta da Vapori di Birra (prima birra in Italia prodotta con vapore geotermico) e perfino le erbe aromatiche di Parvus Flos.
In realtà, c’è molto altro ancora all’interno di questo progetto che celebra nel modo più autentico l’equilibrio che può crearsi tra uomo e natura e che conta di ampliarsi ancora.
I requisiti che i produttori devono avere riguardano l’utilizzo di energie rinnovabili nel processo produttivo, la scelta di materie prime toscane e la sede produttiva in Toscana.