VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
Perdersi tra le bellezze d’Italia, senza perdersi il meglio.
Natura e cultura

Lungo il Dardagna, la Natura incontra il Sacro

Le Cascate del Dardagna e il santuario della Madonna dell’Acero rappresentano due gemme incastonate nel verde del Parco del Corno alle Scale

Le cascate del Dardagna

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Esiste un tesoro immerso nella fitta vegetazione del Parco regionale del Corno alle Scale, che si mostra a coloro che le raggiungono percorrendo uno tra i vari itinerari possibili: sono le cascate del Dardagna. Questo spettacolo naturale è creato dall’omonimo torrente che, lungo il suo percorso dal Corno alle Scale fino a Madonna dell’Acero, forma sette imponenti balzi, per poi proseguire la sua discesa a valle. La suggestiva catena di salti d’acqua è la meta ideale per una splendida escursione immersi nella natura, tra aceri montani e noccioli.
La più nota tra le sette tumultuose sorelle è la prima a mostrarsi in tutto il suo fragore. Dobbiamo infatti giungere a Madonna dell’Acero per poter iniziare il cammino a ritroso e ammirare tutta la dirompente potenza del torrente Dardagna, che si esprime nei suoi diversi salti. Qui, la natura si incontra e si fonde con il sacro, incarnato nel Santuario della Madonna dell’Acero.

 

santuario madonna dell'acero_Lizzano in Belvedere
Il Santuario di Madonna dell’Acero

La leggenda del Santuario di Madonna dell’Acero

Esiste una leggenda per ogni luogo ammaliante e quella che avvolge e impreziosisce il pittoresco Santuario narra del miracolo avvenuto durante una bufera di neve che si scatenò in piena estate, cogliendo di sorpresa due pastorelli, uno dei quali sordomuto dalla nascita. I bambini trovarono riparo sotto le fronde di un imponente acero. Mentre la bufera si scatenava, apparve loro la Madonna, la quale fece il miracolo di donare udito e parola al bimbo sordomuto. Una volta cessato il maltempo e fatto ritorno alle proprie case, i pastorelli raccontarono del miracolo e riferirono che la Vergine voleva essere venerata in quel luogo.
L’attuale santuario, in completa armonia con la natura circostante, fu edificato su un precedente tempietto in pietra, costruito molti anni prima per proteggere l’antico acero (oggi sotto l’altare maggiore) e l’immagine originale dell’apparizione.
Nel periodo estivo, nel santuario vengono esposti i “Brunori”, interessanti statue lignee a grandezza naturale, che furono donate, come ex voto, da Brunetto Brunori, uno dei comandanti delle forze fiorentine alla battaglia di Gavinana dell’agosto 1530, scampato miracolosamente alla morte nonostante fosse stato trapassato da una lancia.

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