VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
Perdersi tra le bellezze d’Italia, senza perdersi il meglio.
NON SOLO TARTUFO

Acqualagna tra tartufi, natura e storia

Conosciuta come Capitale del Tartufo, Acqualagna si caratterizza per una natura incontaminata ideale per vivere un'esperienza slow tra storia ed eccellenze gastronomiche.

acqualagna

Nell’entroterra marchigiano, tra i monti Catria e Nerone, immerso in una natura di rara bellezza sorge il borgo di Acqualagna.

Conosciuta a livello internazionale come “Capitale del Tartufo”, per la presenza di ben oltre 9 varietà nel suo territorio, Acqualagna è in realtà molto altro.

Siti come la Gola del Furlo e i colli feltreschi ne fanno una meta prediletta per gli amanti di escursioni a piedi, in bici o anche a cavallo.

La presenza di chiese, castelli e monasteri, testimonianza del passaggio di popoli e civiltà, uniscono la suggestione artistica al valore storico.

Non da ultimo, una ricchissima gastronomia rispecchia appieno le peculiarità di questo territorio tanto unico quanto variegato.

Acqualagna, Capitale del Tartufo

fiera acqualagnaLa ricchezza di tartufo ad Acqualagna è legata al tipo clima e territorio. La cittadina, infatti, ospita 2/3 della produzione nazionale del prodotto.

Inoltre, dopo Alba, è l’unica città ad aver ottenuto la denominazione di origine per il Tuber Magnatum Pico, comunemente conosciuto come Tartufo Bianco Pregiato.

Raccolto dall’ultima settimana di settembre fino al 31 dicembre, questa tipologia di tartufo è protagonista della famosa fiera dedicata, giunta quest’anno alla sua 56′ edizione.

Nel corso di questo appuntamento, “food lover” provenienti da tutta Italia si riuniscono per celebrare l’eccellenza del tartufo attraverso convegni, presentazioni, eventi di settore e naturalmente degustazioni.

Ma oltre al bianco, ad Acqualagna sono diffuse anche le due varietà di tartufo nero, il pregiato e l’estivo. Il primo è diffuso soprattutto nelle zone del Monte Nerone e ha un sapore dolciastro che l’ha reso noto anche col nome di “tartufo dolce”.

Il tartufo estivo, invece, conosciuto anche come “scorzone” ha un’aroma molto vicina a quella dei porcini e pur essendo meno ricercato è comunque ampiamente apprezzato dai consumatori.

Non bisogna poi dimenticare il tartufo bianchetto o marzuolo che, pur essendo a prima vista molto simile al tartufo bianco, si caratterizza per un sapore molto più intenso quasi piccante che si accompagna ai classici sentori di aglio.

Infine, una piccola curiosità. Ad Acqualagna, nel 1890 è nata la Borsa del Tartufo, strumento che ancora oggi permette di stimare il valore di questo prodotto.

 

Perdersi tra le bellezze naturalistiche del territorio

Credere che Acqualagna sia solo tartufo sarebbe un grave errore. La natura qui non è solo una cornice, ma piuttosto un elemento che armonizza tutte le peculiarità di questo borgo.

Un contesto naturalistico di grande interesse è quello delle Gole del Furlo, una gola situata tra il Monte Pietralata e il Monte Paganuccio, creata dell’effetto erosivo del fiume Candigliano.

In questo luogo natura e storia s’intrecciano e infatti, parte della Gola è attraversata dall’antica Via Flaminia.

È proprio qui che Vespasiano fece costruire una galleria per rendere più agevole il passaggio attraverso le montagne appenniniche e il collegamento da Roma verso l’Adriatico.

Dal 2001, inoltre, la Gola del Furlo è Riserva Naturale Statale e con i suoi 3600 ettari di estensione, abbraccia un’ampia varietà di specie faunistiche e floristiche, tra cui tartufi ed essenze eduli.

acqualagna (3)

 

A piedi o in bici, una natura tutta da scoprire

acqualagna Un canyon naturale che grazie alla sua conformazione si presta agli sport outdoor. Dall’arrampicata, agli itinerari in bici ma anche a cavallo e naturalmente a piedi.

Il sentiero 449 offre la possibilità di intraprende un interessante percorso che conduce dal Passo del Furlo fino al rifugio, tra boschi e meravigliosi punti panoramici.

La partenza è sulla vecchia provinciale del Furlo, nei pressi della diga sul fiume Candigliano.

Il percorso si insinua nel bosco e tra vari zig-zag incrocia prima il monte Pietralata e poi la meravigliosa Terrazza del Furlo.

Si incontra quindi il bivio che conduce al Rifugio del Furlo passando per la “terrazza bassa”, mentre proseguendo sul sentiero principale si raggiunge la “terrazza alta”.

Da qui si può osservare dall’alto l’intera Gola del Furlo, con le pareti a strapiombo del dirimpettaio monte Paganuccio, le acque del fiume Candigliano e, sullo sfondo, tutte le cime principali dell’Appennino pesarese.

Un sentiero in discesa conduce in breve tempo al Rifugio del Furlo, punto d’arrivo del percorso.

Anche in bici, punto di partenza è il fiume Candigliano, che dopo una serie di tratti ghiaiosi, conduce al rifugio forestale Pradella.

Dopo una salita al 20% di pendenza ci si ritrova di fronte ad un bellissimo panorama che, tra i pascoli, porta fino ai prati di Paganuccio, fine della prima salita.

Da qui inizia la discesa brusca che richiede molta attenzione e controllo e che porta al Rifugio Pradella. In mezzo a tratti faticosi e impervi, ma caratterizzati da un suggestivo contesto naturalistico si giunge al Furlo.

Slow, ma con gusto!

Il tartufo è senza dubbio il prodotto che maggiormente identifica Acqualagna.

È d’obbligo però sottolineare che il clima, la natura incontaminata e le acque cristalline che sgorgano dalle alture appenniniche, hanno fanno fatto di questo territorio un vero paniere di eccellenze.

Rimanendo sui prodotti del sottobosco, non possiamo non citare i funghi presenti in varie specie soprattutto nella zona del Monte Carpegna.

Ottenuta principalmente da latte ovino con una piccola percentuale di latte vaccino, la Casciotta di Urbino DOP è uno tra i formaggi maggiormente apprezzati già dai tempi di Michelangelo, che pare ne fosse grande estimatore.

Carni e salumi rappresentano un altro volto delle tante sfaccettature di questo territorio. Si va dalla pregiata razza marchigiana IGP, allevata ancora oggi secondo dettami secolari, al prosciutto carpegna DOP.

E poi l’Olio Extravergine DOP di Cartoceto, già noto ai tempi dei Cartaginesi, ma anche i pregiati vini dal Bianchello del Metauro, al Colli Pesaresi fino al Pergola.

In ultimo va ricordato un prodotto protagonista di un notevole exploit negli ultimi anni, la birra.

Tra le tante realtà, il Birrificio del Catria nato con lo scopo di ritrovare le origini rurali della birra e della birrificazione, realizza un prodotto artigianale sfruttando le acque purissime del Monte Catria.

All’interno del “birrifugio” oltre alle 6 birre proposte, è possibile assaggiare l’idromele creata utilizzando il succo di Amarena di Cantiano, altra eccellenza della zona.

Una bevuta in compagnia diventa il pretesto per esplorare il territorio attraverso le Strade della Birra, una serie di percorsi studiati per vivere il meglio della montagna in tutte le stagioni.