VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL BEL PAESE
Perdersi tra le bellezze d’Italia, senza perdersi il meglio.
APPENNINO CAMMINANDO

Tra gessi e calanchi lungo l’Appennino

Sara Cavina e Sara Zanni, guide escursionistiche ed ideatrici del progetto 4allora, raccontano la Via dei Gessi e dei Calanchi nella guida dedicata

4 all’ora è la velocità che riesce a tenere un camminatore medio con zaino in spalla, ma è anche il ritmo ideale per percorrere uno dei cammini più suggestivi dell’Appennino Bolognese: la Via dei Gessi e dei Calanchi.

Sara Cavina e Sara Zanni, entrambe guide ambientali ed accompagnatrici turistiche con esperienza decennale in materia di cammini ed escursioni, hanno realizzato

via dei gessi e dei calanchi

un volume dedicato in cui forniscono tutte le informazioni utili per potersi cimentare in questo itinerario.

“La Via dei Gessi e dei Calanchi a piedi” non è soltanto una guida, ma un vero e proprio vademecum completo di ogni sorta di indicazione (da quelle relative al percorso a quelle inerenti le peculiarità gastronomiche, l’artigianato e non ultime le strutture ricettive e i ristoranti) per i viaggiatori.

Scrivere questa guida non è stata soltanto una diretta conseguenza di un brillante percorso lavorativo quanto, piuttosto, una scelta di cuore.

Ogni volta che pubblicavo qualche foto o video, relativo a questo percorso – racconta Sara Cavina – avevo sempre un grande riscontro. La gente, incuriosita, chiedeva dove fossi ed io, che in questi luoghi ci sono praticamente cresciuta, mi domandavo come potessero risultare perlopiù sconosciuti.

Un modo quindi per rendere omaggio e valorizzare adeguatamente le proprie radici ma anche per evidenziare le potenzialità di un territorio con caratteristiche uniche, non solo da un punto di vista strettamente naturalistico.

Affioramenti gessosi, fenomeni carsici e formazioni calanchive sono gli habitat di una ricca e variegata biodiversità floristica e faunistica e, contestualmente, fanno da cornice ad un patrimonio artistico ed enogastronomico apprezzato in tutto il mondo.

Il percorso e le tappe

La Via dei Gessi e dei Calanchi si snoda lungo 12 comuni per un totale di 102 km, da percorrere in 7 giorni a passo lento.

Le tappe, sette complessivamente, collegano Bologna a Brisighella e Faenza in un alternarsi di borghi, parchi, pievi e città d’arte.

  1. Bologna – Settefonti 21,3 km
  2. Settefonti – Dozza 22,1 km
  3. Dozza – Borgo Tossignano 12,7 km
  4. Borgo Tossignano – Borgo Rivola 9,5 km
  5. Borgo Rivola – Zattaglia 8,2 km
  6. Zattaglia – Brisighella 9,4 km
  7. Brisighella – Faenza 18, 7 km

Si va da Bologna a Settefonti, scenario della storia d’amore tra Rolando e l’abbadessa Lucia, fino a Dozza che, oltre alle caratteristiche opere murarie ospita l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna.

Si procede poi verso Borgo Tossignano nel cuore della Valle del Santerno, dov’è ubicato il Parco della Vena del Gesso con la suggestiva Grotta di Re Tiberio dalla quale è possibile ammirare il meraviglioso panorama di Borgo Rivola.

Dalla Riva di San Biagio e Sasso Letroso si approda a Brisighella, borgo dei tre colli, conosciuto per i suoi pregiati oli e per la particolare Via degli Asini.

Meta d’arrivo è infine Faenza, capitale della ceramica.

Sebbene le tappe siano brevi (la lunghezza media è di 14,7 km circa) e adeguatamente tracciate con segnaletica CAI, il percorso è caratterizzato da dislivelli impegnativi e per questo è sconsigliato alle famiglie con passeggini.

La Via dei Gessi e dei Calanchi nasce come percorso esclusivamente escursionistico. Tuttavia, visto il successo riscosso anche tra gli appassionati di cicloturismo, è stato studiato un itinerario alternativo che unisce Bologna a Brisighella con tappa a Dozza.

Le carte vincenti della Via dei Gessi e dei Calanchi

Un paesaggio mozzafiato, un ricco paniere agroalimentare e tutta la bellezza di architetture che raccontano una storia senza tempo. Sono solo alcuni degli elementi che hanno favorito il successo di questo cammino appenninico.

Tra le chiavi del successo della Via dei Gessi e dei Calanchi – racconta Sara Zanni – c’è senz’altro l’intermodalità. Ciascuna tappa del percorso, infatti, è posta in prossimità di stazioni che consentono il rientro verso Bologna.

Inoltre, la brevità delle tappe (da cui consegue la fattibilità del percorso) la rende privilegiata rispetto ad itinerari più noti, ma che necessitano di un tempo di percorrenza maggiore.

Aspetti che hanno incontrato il favore di amministrazioni comunali e proloco, che si sono impegnate a perseguire l’obiettivo comune della valorizzazione e promozione del territorio

Dobbiamo ringraziare le amministrazioni e le proloco delle varie località toccate dal percorso – conclude Sara – Insieme a loro, siamo riusciti a costruire un progetto di marketing territoriale, coinvolgendo le varie attività produttive dislocate sul territorio, soprattutto quelle più piccole e meno conosciute.

 

Foto credit: Salvatore Leanza