Dal fiume Reno al Corno alle Scale, siamo pronti ad accompagnarvi in una verticale per gustare il meglio dell’Appennino Bolognese. Una generosa mescita di natura e cultura, di sport all’aria aperta e di enogastronomia; sorsi di un territorio forgiato da acque limpide e coperto di boschi, solcato da antiche vie romane che si snodano tra dolci pendii e splendide vallate, per raggiungere le più alte vette dell’Emilia Romagna.
Castel d’Aiano e Gaggio Montano
I chilometri che separano Bologna da Castel d’Aiano, punto di partenza del nostro itinerario, sono pochi, ma sufficienti per staccare dal fermento cittadino e immergersi nella quiete. Un vero toccasana per chi ama camminare o viaggiare su due ruote tra le meraviglie naturali e la pace dei borghi montani. Tra le molte attrattive della zona, sicuramente le Grotte di Labante sono il fiore all’occhiello di un territorio che geologicamente non ha rivali, qui attorno. E ancora gli antichi mulini, operosi sovrani dei molti fragorosi corsi d’acqua, e le case-torre medievali, a ricordare un passato fatto anche di lotte per l’egemonia.
Ci tuffiamo poi in un mare verde intenso e seguiamo la rotta indicata da un faro che si erge sulla sommità di un imponente masso di ofiolite: siamo nei pressi di Gaggio Montano, un grazioso paese attraversato dalla Ciclovia Appenninica, per la gioia degli estimatori della mountain bike. Ma non solo: i percorsi che conducono fino alla Linea Gotica ne fanno un gioiello anche per gli amanti del trekking e della storia.
Lizzano in Belvedere, il Corno alle Scale e l’Alto Reno Terme
E poi via, verso Lizzano in Belvedere con i suoi borghi arroccati e quelli nascosti: da Monteacuto delle Alpi fino a Fiammineda, ormai disabitato, ma che ancora conserva magnifiche tracce di un passato non troppo lontano, la strada è disseminata di incanto. Lizzano è nota anche per essere il punto più vicino al Parco Regionale del Corno alle Scale, 5000 ettari di natura incontaminata, in cui flora e fauna si lasciano ammirare tra i picchi rocciosi, le vallate, i corsi d’acqua e le loro cascate.
Tra un panorama e l’altro, l’assaggio del nostro Appennino si fa sempre più goloso e raggiunge il confine con la Toscana, più precisamente il comune diffuso di Alto Reno Terme. Qui, si immerge nelle benefiche acque termali di Porretta, uno dei due centri abitati che lo compongono, e si ristora tra i castagni secolari di epoca matildica di Granaglione, l’altro comune coinvolto nella fusione.
Tra borghi dal sapore antico, in cui il tempo scorre senza fretta, la caparbietà di chi non vuole rinunciare a quello stretto contatto con la natura e i suoi ritmi sorprende e riempie il cuore, portandoci per mano in un meraviglioso viaggio all’insegna della pace dei sensi nell’Appennino Bolognese.