A JOURNEY THROUGH ITALY
Wander through Italy’s wonders, without missing the best.
ITALY OF EXCELLENCES

“Divina Cucina” of Judy Witts Francini

Her love for Italy has lasted almost 40 years. A passion that Judy Witts Francini transmits to all tourists who want to know the authentic side of our country.

Cuore italiano ma origini californiane, Judy Witts Francini ha scelto la Toscana come luogo in cui mettere radici.

Qui, con dedizione ed entusiasmo, unendo la sua passione per i viaggi a quella per la cucina, ha cominciato a creare delle esperienze per i turisti stranieri. Dalla visita al mercato alla scelta degli ingredienti, fino alla realizzazione dei piatti, Judy racconta l’eccellenza e l’autenticità del nostro Paese.

Dal 2003, le ricette e le food experiences di Judy arricchiscono le pagine del suo blog Divina Cucina.

Come e quando è nata la tua passione per la cucina?

Non sono mai stata una di quelle bambine che osservava la mamma o la nonna in cucina. Un giorno però – racconta Judy – ricevetti una cucina giocattolo insieme ad un libro di cucina e da lì cominciai ad improvvisare tortine di fango per i bambini vicini di casa.

Col tempo e la necessità (ho perso mio padre a 13 anni e mia mamma doveva andare a lavoro per mantenerci), ho cominciato a cucinare per la famiglia finendo per appassionarmi a questo mondo che cercavo di esplorare tramite la lettura e i programmi televisivi.

A 30 anni hai deciso di fare un viaggio in Europa e dopo la tua esperienza in Francia ti sei trasferita in Italia. Cosa ti ha affascinato di questo paese?

Sono cresciuta in una famiglia multiculturale e amante dei viaggi. Nel 1972, all’età di 18 anni, ho fatto il mio primo viaggio in Europa – ricorda Judy – ai tempi studiavo arte e mi sembrava di essere approdata nel paese delle meraviglie!

Dopo altri viaggi mi ero convinta di voler aprire una mia pasticceria negli Stati Uniti, ma prima volevo concedermi un’altra esperienza in Europa. Così, ho cominciato dalla Francia, dove ho approfondito le mie competenze in ambito culinario e poi su indicazione della mia compagna di camera dell’epoca ho deciso di visitare l’Italia nel 1984.

foto credits: Judy Witts Francini

Ricordo che mi disse che me ne sarei innamorata e così è stato. Il calore e l’accoglienza degli Italiani, le bellezze, le eccellenze di ogni sorta hanno fatto sì che tornassi in America per vendere tutti i miei beni e trasferirmi definitivamente.

 

 

Nella tua storia racconti che la tua passione è sempre stata quella di insegnare. Quali sono i valori che intendi trasmettere al tuo pubblico?

Sono una persona molto socievole e pazienteQuando sono arrivata a Firenze – racconta Judy – si poteva imparare qualcosa solo frequentando ambienti nobiliari. Lorenza dei Medici alla Badia di Coltibuono, ad esempio, è stata una delle insegnanti più famose. 

Col tempo ho capito che se si ha in mente un progetto che ancora non esiste, bisogna crearlo ed io volevo assolutamente insegnare e trasmettere i valori della cultura e dell’enogastronomia italiana. Così ho cominciato a leggere libri e frequentare corsi anche se – sottolinea Judy – la migliore scuola, per me, è stata la frequentazione del mercato locale.

Oggi organizzi esperienze per turisti in prevalenza americani, che decidono di venire in Italia. Quali sono gli aspetti che li colpiscono maggiormente?

La maggior parte degli americani è convinta che la cucina italiana sia quella che gli viene proposta nei ristoranti italiani in America. Per me – racconta Judy – è importante spiegare che non è così e che la cucina autentica italiana è quella regionale fatta di eccellenze e ingredienti locali e di stagione.

foto credits: Judy Witts Francini

Negli ultimi anni, i turisti sono sempre più interessati alla scelta della materia prima e alla sua qualità. Per questo scelgono di acquistare esperienze che gli consentano di conoscere il lato autentico della cucina italiana.

Spesso basta pochissimo a rendere un piatto eccellente. Un buon olio di oliva extravergine e un pizzico di sale marino ed il gioco è fatto, less is more!

 

Perché hai deciso di rivolgerti ad un pubblico straniero?

Ho insegnato cucina anche agli italiani, ma poi ho deciso di focalizzarmi su un pubblico straniero. Non c’erano corsi di cucina italiana per stranieri e il pubblico estero era interessato a fare un’esperienza, dalla visita al mercato con l’acquisto e la degustazione del prodotto fino alla realizzazione vera e propria del piatto.

L’Italia è ricca di eccellenze talvolta poco valorizzate. Secondo te, in che modo si può sostenere la promozione del patrimonio italiano?

L’Italia ha davvero moltissimo da offrire. Oltre alle più note Roma, Firenze e Venezia, c’è un patrimonio artistico di immenso valore molto spesso sconosciuto. 

Un turista che ammira queste meraviglie, ancor prima di fare ritorno a casa prenota già il suo prossimo viaggio in Italia. Lo stile di vita, il calore della gente e, naturalmente, l’enogastronomia. Oltre alle ricette, cerco sempre di sottolineare l’importanza nella scelta degli ingredienti, soprattutto quelli DOP e IGP che costituiscono il vero fiore all’occhiello della produzione italiana.

È per questo che trovo necessario ed estremamente importante dare voce ai piccoli borghi, agli artigiani e ai produttori per trasmettere i valori dell’italianità più vera e autentica.

foto credits: Judy Witts Francini