A JOURNEY THROUGH ITALY
Wander through Italy’s wonders, without missing the best.
CYCLING TO THE MUSEUM

Cycling to tell the territory

In Alessandria, the Acdb museum celebrates the beauties of the territory through the bicycle. A journey through history, tradition and flavours of the Monferrato hills.

alessandria

l fischio delle ruote che girano veloci sull’asfalto, il tintinnio allegro dei campanelli tra le strade, questi suoni fanno parte dell’identità di Alessandria, città del Piemonte che da sempre conserva un legame privilegiato col ciclismo.

E non solo perché in questi luoghi sono nati campioni del calibro di Costante Girardengo e Fausto Coppi.

La vocazione ciclistica di Alessandria, seppur a livello embrionale, risulta già ben evidente a partire dall’Ottocento.

carlo michel
Foto credit: AcdB Museo Alessandria

Nel 1867, infatti, il birraio Carlo Michel (a quel tempo presidente della Camera di Commercio di Alessandria) porta nella città piemontese il velocipede, antenato di quella che oggi conosciamo come bicicletta.

Certamente Michel non sapeva che, grazie alla sua importazione, avrebbe dato luogo ad una tradizione ciclistica che è valsa ad Alessandria la consacrazione a “città della bicicletta”.

La nascita di un giornalismo incentrato sull’attività ciclistica, con Eliso Rivera ed Eugenio Camillo Costamagna, lo sviluppo di aziende produttive, come quella fondata nel 1896 da Giovanni Maino e la diffusione sempre più radicale della bicicletta come simbolo di libertà ed emancipazione, sono le tappe di una lunga storia che ha come protagonista Alessandria.

È qui, infatti, che nascono le prime corse italiane dalla Coppa del Re alla Milano-Sanremo, dal Giro del Piemonte, al Giro di Lombardia fino al Giro d’Italia.

Alessandria e il ciclismo sono i due poli di una narrazione che parte dal cuore del Piemonte e che si dipana in strade infinite per ritornare nuovamente qui, dove oggi questa storia viene raccontata all’interno di un polo museale dedicato: AcdB Museo.

AcdB, il museo

Nato nel 2016, da un’idea di Elio Trifoni, AcdB, acronimo di Alessandria città delle biciclette, è un invito a scoprire il territorio attraverso il suo legame con il ciclismo, ma anche un incentivo all’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile.

Il museo, situato all’interno di Palazzo Monferrato, si compone di diverse aree tematiche che ripercorrono la storia delle due ruote da Carlo Michel alla fondazione del Circolo Velocipedisti Alessandrino (nucleo tra i primi in Italia ad opera del quale venne realizzata una pista destinata ai velocipedi), dalla nascita dell’industria della bicicletta fino ai giorni nostri con testimonianze fotografiche e video multimediali.

museo acdb alessandria
Foto credit: AcdB Museo Alessandria

Ma non solo. Acdb è anche formazione e conoscenza grazie ai numerosi laboratori che si svolgono al suo interno e che coinvolgono sempre numerosi partecipanti, unendo all’aspetto storico l’uso delle nuove tecnologie.

La bellezza di questo spazio, però, risiede in gran parte nell’obiettivo che si propone.

Insieme al Museo di Ghisallo, fondato nel 2000 a fianco del noto Santuario che ospita la Madonna protettrice dei ciclisti, il museo AcdB di Alessandria è tappa di numerosi itinerari per esplorare ed entrare a contatto con la cultura, la storia e la ricca tradizione enogastronomica che caratterizza questi territori. Uno tra tutti, è Pedalando tra i Museiun percorso di 71 km.

Dal nome non è difficile intuire che si tratta di un percorso che attraversa i luoghi iconici del ciclismo. Si parte dal Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, si passa poi da Castellania (dov’è situata Casa Coppi) tra i Colli Tortonesi, e si conclude con l’arrivo ad Alessandria.

Un territorio da gustare

Ci troviamo in prossimità delle suggestive colline del Monferrato, nella regione storica dell’Oltregioco, un luogo conosciuto in tutto il mondo per le sue eccellenze che non ha certo bisogno di grandi presentazioni.

Nocciole, tartufi, formaggi e vini dal carattere intenso e avvolgente sono i protagonisti delle tavole alessandrine. Dietro questi prodotti più noti però si cela un universo gastronomico tutto da scoprire e gustare.

Tra i primi piatti, gli agnolotti sono un’istituzione, ma non bisogna certo dimenticare le più tradizionali Mnestra mariaia e Süpa cavalanta. La prima realizzata con brodo vegetale o di carne, è una minestra alla quale viene aggiunta della pastina, un tocco di burro, due o tre uova e la scorza di limone. La Süpa, invece, è il classico piatto di riciclo a base di pane al quale vengono aggiunte le cipolle.

rabaton alessandria
Foto credit: Piemonte in Tavola

Altro primo iconico sono i rabaton, una sorta di gnocchi realizzati con spinaci ed erbette impastati con ricotta, uova, parmigiano e noce moscata e poi conditi con burro e salvia.

Le carni piemontesi rientrano, senza dubbio, tra i prodotti più apprezzati e danno luogo a preparazioni uniche per il loro gusto.

Sul fritto misto piemontese, potremmo aprire una parentesi rischiando di non riuscire a chiuderla.

Ognuno lo prepara a modo proprio, ma la ricetta che pare avvicinarsi maggiormente all’originale prevede: fegato, polmone, rognone, salsiccia, cervella, animelle, amaretto, filoni, testicolo, carré di agnello, petto di pollo, melanzana, punta di cavolfiore, semolino dolce (polenta dossa, friciulìn), il tutto servito con carote al burro.

Spiccatamente alessandrina è invece la ricetta del Pollo alla Marengo, che pare addirittura risalire alla vittoria di Napoleone contro gli Austriaci, per l’appunto, a Marengo. Il piatto prevede l’utilizzo del pollo in abbinamento ai funghi e ai gamberi di fiume.

Tra un bacio di dama, un pezzetto di focaccia dolce e un krumiro, il viaggio tra le meravigliose terre del Monferrato è ultimato. Non resta che inforcare nuovamente la bici e rimettersi a pedalare tra verdi colline e incantevoli borghi concedendosi, di tanto in tanto, una golosa sosta.