Per la nostra rassegna di location paurose per questo lungo weekend di Ognissanti, balziamo in Tuscia al cospetto di uno tra i più bei borghi fantasma d’Italia: Celleno.
Questo borgo disperso sulle colline tufacee del Lazio, tra il Lago di Bolsena e il Lago di Alviano, dista circa 20 chilometri da Viterbo e 14 chilometri da Civita di Bagnoregio; a questa terra e a questo meraviglioso paese sospeso (detto anche “La città che muore”) abbiamo dedicato un articolo, in cui si menzionava anche un parco perfetto da visitare ad Halloween: Bomarzo.
Ma torniamo a noi. Celleno è risalente alla civiltà etrusca ed è conosciuto anche come la Città delle Ciliegie; fu un borgo sfortunato, colpito nei secoli da epidemie, frane e terremoti che portarono gli abitanti ad abbandonarlo. Oggi, passeggiando tra le sue piccole viuzze, è possibile assaporarne la storia, ammirare il suo castello, le piccole case e i resti di palazzi di basalto, anche grazie a un progetto di recupero denominato “Il Borgo Fantasma di Celleno”, realizzato dal Comune di Celleno, dalla startup Hubstract – Made For Art e dall’Università della Tuscia, sostenuta dalla Regione Lazio.
Il centro storico di origine medievale è adagiato su una collina tufacea ed è oggi disabitato, per l’appunto. Lo è dagli anni Cinquanta, quando l’allora presidente della Repubblica Einaudi ordinò l’abbandono del borgo, sistemando gli abitanti nel paese “nuovo”. Ma Celleno continua a conservare inalterato tutto il suo fascino anche grazie ai cellenesi che, dal 2018, si sono messi all’opera per recuperare e ridare vita al vecchio borgo, oggi entrato a far parte de “i luoghi del cuore” del FAI, il fondo ambiente italiano.
Dalla Piazza del Comune si può salire al maestoso Castello Orsini superando un ponte in pietre originali ad arcata unica. Questa costruzione antica è stata recentemente restaurata dal pittore Enrico Castellani e resta inalterata la bellezza e l’austerità del ponte levatoio che isola il castello dal resto dell’abitato. A sinistra del castello sorge la Chiesa di San Carlo di cui restano solo le mura. Al suo interno restano ancora visibili le decorazioni barocche, mentre il campanile mostra l’inesorabile avanzata del tempo su di un orologio ormai senza numeri.
Il prodotto tipico del borgo di Celleno
Abbiamo già definito Celleno come Città delle Ciliegie e in effetti il frutto è coltivato in zona da tempi antichi e nel primo Dopoguerra inizia la sua commercializzazione.
Le ciliegie tipiche di Celleno crescono in terreni sabbiosi o comunque poco compatti e ciò conferisce caratteristiche e sapore unici: ottime se consumate fresche, sono anche ingrediente ideale per dolci, sciroppi e marmellate.
Un prodotto tipico è il Maraschino di Celleno, da marasche, visciole e spezie, un’antica ricetta unica in Italia. Da alcuni anni è stato istituito il Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Ciliegie di Celleno, che ha tra i suoi scopi anche quello di migliorare ulteriormente un prodotto destinato a collocarsi tra le tipicità e le eccellenze della Tuscia.