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LIGURIA TO WALK

The charm of Liguria on the “Sentiero dell’Infinito”

A 12 km route to admire the beauty of the Cinque Terre and the suggestive Ligurian coast. It is the "Sentiero dell'Infinito", where unique landscapes embrace timeless villages.

sentiero dell'infinito

Piccole case colorate arroccate su rocce a strapiombo sul mare. È questo lo scenario che caratterizza il Sentiero dell’Infinito, il suggestivo percorso trekking di 12 km che parte da Riomaggiore e arriva a Portovenere, in 6 ore circa.

Ulivi, terrazzamenti, vigneti e borghi senza tempo incontrano le mille sfumature di blu del mare ligure per un’esperienza all’insegna della scoperta e della bellezza.

Tra le “creuze” di Riomaggiore verso Monesteroli

Punto di partenza del Sentiero dell’Infinito è Riomaggiore, comune delle Cinque Terre, Patrimonio Unesco dell’Umanità.

sentiero dell'infinito_riomaggiore
Foto credit: visit Riomaggiore

Da qui, dopo circa un’ora di cammino si giunge al Santuario di Nostra Signora di Montenero a 340 mt sul livello del mare. Oltre alla suggestiva vista, la Chiesa custodisce al suo interno un’immagine raffigurante l’Assunzione della Vergine portata qui dai Greci in fuga da una persecuzione iconoclasta nell’alto Medioevo.

Il percorso prosegue verso il Colle del Telegrafo, una sella a quota 532 mt il cui nome è legato al telegrafo ottico che un tempo svettava sul colle. Qui il manto stradale non è ottimale ed occorre prestare la massima attenzione ai gradoni e al terreno sconnesso.

La vista però è davvero impagabile e la costa delle Cinque Terre si disvela in tutto il suo fascino.

Uno scenario ideale per concedersi uno dei piatti della cucina locale. Dalla torta di riso salata, tipica del periodo di San Giovanni alla minestra di campo con patate ed olio fino ai muscoli ripieni.

A questo punto riprendete il percorso esattamente dove incrocia l’Alta Via delle Cinque Terre che dal Telegrafo porta a Sant’Antonio, voi proseguite sulla variante 534 che dopo Casotti e e Fossola conduce a Monesteroli, attraverso la lunga scalinata di 2000 gradini.

Questa località, candidata tra i Luoghi del Cuore FAI, conserva ancora intatto il suo fascino selvaggio ed incontaminato grazie alla sua particolare posizione geografica.

sentiero dell'infinito_Monesteroli

Tra tetti tipici di mattoni rossi e vigneti è sempre un buon momento per gustare la buona cucina del luogo. In primis la mesciua, tipica minestra di legumi, ma anche datteri, molluschi e cozze e non da ultimo lo stoccafisso. Non dimenticate di assaggiare, infine, i panigacci sorta di panini rotondi farciti solitamente con gorgonzola, sugo di funghi oppure pesto.

Scenari marini e atmosfere letterarie a Portovenere

Tappa finale del Sentiero dell’Infinito è Portovenere, una piccola perla tra il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il Golfo dei Poeti.

Castello Doria, edificato tra il XII e il XIV secolo, è posto su un’altura rocciosa dalla quale potrete ammirare l’intera città.

Scenario dei conflitti tra Genova e Pisa per l’egemonia sulle zone circostanti, Castello Doria ha una struttura pentagonale alla quale, un tempo, si accedeva tramite un ponte levatoio.

La vista da qui include anche un altro tra gli edifici più interessanti di Portovenere, la Chiesa di S.Pietro, citata anche da Montale come “cristiano tempio”.

Le suggestioni letterarie riecheggiano fino alla grotta arpaia nota anche come “grotta di Byron”.

Pare infatti che il poeta britannico avesse trovato qui il suo rifugio creativo, tanto da ispirarsi alla grotta arpaia per la descrizione della caverna de Il corsaro.

La grotta di Byron è anche una meta prediletta per gli appassionati di snorkeling che nelle sue acque possono ammirare moltissime specie marine.

Chi ama la natura non può certo perdersi una visita al Parco Naturale di Portovenere, un luogo di grande valore ambientale oltre che storico e culturale.

Oltre al borgo, i 400 ettari del Parco comprendono anche le isole di Palmaria, Tino e Tinetto più l’Area Marina Protetta che comprende numerosi siti di immersione habitat di una pregiata e variegata biodiversità.

Visitare Portovenere vuol dire anche entrare a contatto coi piatti della cucina tipica. I lacerti in saor ma anche il polpo con le patate o ancora il tonno con le cipolle caramellate di Treschietto e l’immancabile panino con le acciuge di Baracco.