A JOURNEY THROUGH ITALY
Wander through Italy’s wonders, without missing the best.
WINTER TREKKING

From North to South, five breathtaking snowshoeing

Who said winter outdoor is just skiing? From North to South, our country offers ideal scenery for snowshoeing suitable for any type of walker

ciaspolate

Vivere l’atmosfera invernale, godere dei suoni ovattati della natura e della sua bellezza immersi nel candore della neve. Uno spettacolo unico da scoprire attraverso 5 ciaspolate imperdibili adatte a tutti.

Sei pronto a metterti in cammino?

Giro del Marguareis

giro del marguareisCi troviamo nel suggestivo contesto delle Alpi Cuneesi, tra Piemonte e Liguria. Qui, si snoda un percorso di 53 km che attraversa ben quattro valli, Pesio, Ellero, Corsaglia e Tanaro.

L’itinerario, percorribile a piedi e anche in MTB, si compone di 5 tappe che fungono da collegamento tra i vari rifugi.

Si parte da Pian delle Gorre per arrivare al Rifugio Gorelli, da qui si procede verso il Rifugio Mondovì e attraversando Passo delle Saline e Colla di Carnino, si giunge al Rifugio Mongioie.

L’itinerario prosegue alla volta del Rifugio Don Barbera fino al Pian delle Gorre.

La prima caratteristica che salta all’occhio è la varietà di ambienti ed atmosfere; si va dall’abete bianco della Val di Pesio ai pascoli erbosi della Valle Ellero fino all’Alta Val Tanaro dalla quale è possibile ammirare la Riviera Ligure.

Noto anche come Giro del Calcare per la massiva presenza di rocce calcaree, questo percorso è segnalato dalla presenza di una targhetta con logo del giro che ne rende più agevole la percorrenza.

L’impronta del territorio si rispecchia anche nei prodotti della golosa tradizione enogastronomica. Dalle verdure tra cui spicca il porro di Cervere, la cacciagione, i formaggi e ancora i bolliti e i pregiati vini come il Quagliano e il Pelaverga.

 

Dalle Piramidi dell’Abetone alla cime del Libro Aperto

Dire Montagna Pistoiese significa dire Abetone! Tra le ciaspolate da poter intraprendere segnaliamo quella che porta al Rifugio Casetta di Lapo.

Il percorso ad anello ha inizio nel punto in cui sono situate due piramidi erette al tempo del Granducato di Toscana. Da qui, seguendo il sentiero 00 si arriva al Libro Aperto a circa 1400 metri slm.

La bellezza del Boscolungo caratterizzato dalla presenza di abete bianco e rosso vi accompagnerà lungo l’itinerario per circa un’ora fino a che giungerete alla Foce delle Verginette dov’è collocato il Rifugio Casetta di Lapo.

Dai qui potete scegliere se proseguire verso il Lago della Risaia col sentiero 495 oppure continuare sul sentiero 00 per raggiungere il Libro Aperto.

Mentre il Monte Belvedere risulta un po’ complicato da raggiungere in inverno, il Monte Rotondo può essere agevolmente raggiunto anche dalle famiglie con bambini.

La vista che si staglierà davanti ai vostri occhi sarà davvero impagabile. Da un lato avrete il Monte Cimone, dall’altro potrete godere di un panorama che comprende il Corno alle Scale e le vallate della Toscana.

Per fare ritorno al punto di partenza, vi basterà seguire il sentiero 00.

Il bosco è l’elemento che maggiormente rispecchia l’identità di questo territorio. Funghi, castagne e mirtilli, dai quali si ottengono deliziose preparazioni, non possono certo mancare. A loro si uniscono piatti iconici come il Tortello del Melo, uno scrigno di pasta fresca che avvolge uno sfizioso ripieno di ricotta, bietola, formaggio, noce moscata, prezzemolo, sale e pepe.

tortello del melo
Foto credit: Vetrina Toscana

Ai Prati della Burraia

All’interno della nostra selezione di ciaspolate, questa è senz’altro la più adatto alle famiglie. Si tratta di un’escursione sulla dorsale appenninica che dalla Calla porta ai percorsi del Monte Gabrenno e poi al Monte Falco e Falterona.

Si arriva a Stia e da qui si procede verso il Passo della Calla dove bisognerà imboccare la strada per Campigna. Il sentiero è ben tracciato e, per renderlo ancora più divertente, potete decidere di attraversarlo in slittino, i vostri bimbi ne saranno sicuramente entusiasti!

prati della burraia
Foto credit: Parco delle foreste casentinesi

Dopo 20 minuti il percorso taglia i Prati della Burraia da dove, proseguendo verso Nord Ovest in un’ora di cammino si arriva al Monte Falco.

Piccola chicca è il Rifugio Città di Forlì, un piccolo scrigno di attrezzi antichi da montagna, cimeli della Resistenza e reperti della Linea Gotica.

Non solo outdoor, la Romagna è una garanzia sul fronte gastronomico. Dal Bartolaccio, il classico tortello di sfoglia ripieno di patate, pancetta, formaggio, sale e pepe alla Tardura, minestra simile ai passatelli, fino alle golose Pere Volpine immerse nel Sangiovese di Romagna.

Dal rifugio Sebastiani ai Monti Elefante e Valloni

Trattato spesso alla stregua di montagna di second’ordine, il complesso dei Monti Reatini è in realtà un vero e proprio paradiso dell’outdoor e un luogo perfetto per le ciaspolate.

L’itinerario proposto ha partenza e arrivo al rifugio Sebastiani. Per circa 1 km si segue la strada sterrata e con un breve fuori percorso si arriva alla vetta del Monte Rotondo.

Ripresa la sterrata, si continua fino ad arrivare nella parte più bassa del versante del Monte Valloni. Si risale quindi la cresta verso Nord-Ovest fino ad arrivare alla vetta.

Tra vari saliscendi si raggiungono nell’ordine le vette di Monte ElefanteCima di Pratorecchia e Cima di prato Cristoforo. Da quest’ultima, in ripida discesa per la sella di Leonessa e ritorno al rifugio Sebastiani.

In tavola è la tradizione a regnare, quella autentica di montagna. La patata, in particolare quella di Leonessa (prodotto agroalimentare tradizionale) è l’ingrediente principe di numerose preparazioni spesso in accompagnamento a funghi, selvaggina, castagne e soprattutto tartufo. Un piatto di gnocchi con scaglie di tartufo è più che meritato dopo questa ciaspolata!

 

Sull’Etna tra neve e pietra vulcanica

Il contesto è davvero unico nel suo genere. Al candido manto nevoso fa da contraltare il fondo lavico derivante dagli anni di attività del vulcano più alto d’Europa.

Piana Provenzana suggestiva per il suo fascino alpino e per la meravigliosa visuale sul Mar Ionio ad Est e sullo Stretto di Messina ad Ovest, è punto di partenza di numerose ciaspolate.

Da qui, infatti, è possibile raggiungere il Monte Pizzillo superando il Monte Nero e i crateri in eruzione dal 2002. La passeggiata ha durata di 4 ore tra andata e ritorno ed è lunga circa 13 km. Il percorso è adatto a tutti e non presenta particolari criticità.

I fenomeni vulcanici hanno dato luogo a formazioni rocciose in cui non è difficile imbattersi durante la ciaspolata. Tra tutte la Sciara del Follone, originatasi in seguito alla messa in posa delle Lave dei Dammusi, risultato di un’eruzione che per dieci anni interessò il versante settentrionale.

Dopo l’attività outdoor, una sosta per rinfrancare corpo e spirito è più che necessaria! I prodotti tipici delle zone di montagna, tra cui spiccano la Provola dei Nebrodi DOP e il Suino Nero presidio slow food, si accompagnano ad una tradizione gastronomica che si articola in mille declinazioni.

Dai cavalli di battaglia come la pasta alla norma, gli spaghetti alla carrettiera e ancora la variegata cucina di pesce, fino al delizioso street food fatto di arancini (perché a Catania sono maschi), cartocciate, cipolline e iris.