Ad oggi, non si conoscono con certezza le origini degli Etruschi. Quel che è certo è che si trattava di un popolo estremamente intraprendente ed evoluto.
Dalla fondazione di numerose città-stato all’importanza riservata alle donne, gli Etruschi hanno dimostrato di essere dei veri e propri precursori.
Diverse sono state le regioni che hanno visto il loro passaggio.
La Toscana rimane la zona più interessata ma sappiamo, per certo, che questo popolo si espanse anche in Umbria, Campania ed Emilia Romagna.
Natura, storia, cultura ed enogastronomia si fondono in questi luoghi ripercorribili oggi su due ruote grazie alla ciclovia Sulle Tracce degli Etruschi.
500 km tra Adriatico e Tirreno: la ciclovia Sulle Tracce degli Etruschi
Ideata dalla sezione CAI di Bologna, La Ciclovia degli Etruschi unisce Spina, sul delta del Po, e Populonia, nel comune di Piombino, attraversando i luoghi più significativi del passaggio di questa civiltà.
Il percorso, di circa 500 km, punta a valorizzare gli elementi storico-culturali, accentuando l’interesse per l’archeologia attraverso il rilancio dei musei e dei siti archeologici di cui l’Italia è piena.
L’itinerario si divide in tre parti, la prima da Spina a Marzabotto, la seconda da Marzabotto ad Artimino e l’ultima da Artimino a Populonia, che corrispondono ad altrettanti livelli di difficoltà.

Per questa ragione, la Ciclovia è adatta ad essere percorsa da diverse tipologie di biciclette e, naturalmente di cicloturisti. Inoltre, a rendere ancora più inclusivo il percorso, concorre la presenza di numerosi punti di accesso alla rete ferroviaria locale.
Numerose sono le bellezze che i cicloturisti avranno modo di ammirare nelle 10 tappe che compongono l’itinerario.
Dal sito etrusco di Kainua, punto di collegamento e scambio tra i vari punti dell’Etruria al meraviglioso scenario artistico di Grizzana Morandi con la Rocchetta Mattei fino al bacino di Suviana e Brasimone.
Per poi continuare alla volta della Toscana con la Pieve di Montecuccoli e i Monti della Calvana fino ad arrivare Prato, Artimino ed infine Volterra.
Qui si incrocia la Via Francigena e si procede verso Gambassi Terme e la Pieve di Cellole per poi giungere alle porte di San Gimignano.
Tra vallate, pievi e carrarecce s’intravede il Mar Tirreno, segno dell’imminente arrivo a Populonia.
Storia, cultura e… una prelibata gastronomia
Percorrere la ciclovia Sulle Tracce degli Etruschi consente anche di esplorare la variegata enogastronomia di due regioni ricche di eccellenze, la Toscana e l’Emilia Romagna.
La zona del Delta del Po è senz’altro caratterizzata dall’anguilla che primeggia sulle tavole annaffiata dai Vini delle Sabbie. Non bisogna dimenticare la cucina di terra dove la tradizione delle paste ripiene, in particolare i cappellacci di zucca, incontra prodotti importanti come la coppia ferrarese IGP.
E ancora la cucina tipica bolognese dove oltre la sfoglia, grande protagonista, non possono mancare i salumi e le golose crescentine.
Ed ecco che l’Emilia Romagna cede il passo alla Toscana dove vini DOCG come il Carmignano (tipico della zona di Artimino) si accompagnano ad eccellenze gastronomiche come la Mortadella Prato IGP e il Pane Gran Prato, frutto di un’antica tradizione portata avanti dall’omonima Associazione.
A Volterra concedersi un piatto di trippa alla volterrana e gustare il delizioso pecorino delle Balze volterrane IGP è quasi un obbligo morale. Così come concludere il pasto con i cantucci rigorosamente intinti nel Vin Santo.
Il profumo del mare è quello che caratterizza infine la cucina tipica di Populonia, tappa conclusiva della Ciclovia. I vini tipici della Val di Cornia, tra i quali il Vermentino, il Trebbiano Toscano e l’Ansonica accompagnano piatti come lo stoccafisso con patate e il famoso caciucco.
Anche qui, menzione a parte merita la cucina di terra. Il cinghiale, il carciofo violetto di Riotorto, la castagna di Sassetta e non da ultimo l’eccellente olio che rispecchia appieno l’identità di questo territorio.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale del percorso